Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, la ricostruzione dell’omicidio di Alfonso Fontana, 24enne di Castellammare di Stabia, rampollo della famiglia stabiese dei “Fasano”, ucciso a colpi di pistola mercoledì sera a Torre Annunziata.
Una vera e propria esecuzione. Sette colpi di pistola, che lo hanno raggiunto alle gambe, al petto e alla testa, che non gli hanno dato alcuno scampo. Alfonso Fontana doveva morire. Doveva pagare con la vita per uno sgarro. Che tipo di sgarro in particolare? E soprattutto, a chi?
E’ su quanto lavorano i carabinieri di Torre Annunziata che, nella giornata di ieri, hanno ascoltato alcuni testimoni. Gli investigatori scrutano ora nella vita di Alfonso Fontana per cercare di trovare qualche legame con il killer.
Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione dei fatti i due, killer e vittima, avrebbero concordato un appuntamento, “per chiarire”, nei pressi del Tribunale di Torre Annunziata, in territorio neutro. Infatti, i detectives oplontini ipotizzano che anche chi ha sparato arrivava da fuori città e, probabilmente, proprio da Castellammare di Stabia.
L’appuntamento nei pressi della “Rotonda”, all’esterno del Palazzo di Giustizia, luogo sicuro e super controllato anche dalle telecamere di videosorveglianza.
Nel frattempo, i carabinieri continuano ad indagare per dare un volto al killer e ad eventuali complici.