“Ho ucciso mia moglie” sono le inusuali e strazianti parole che i clienti e i proprietari di una tabaccheria di Fonte Nuova, alle porte di Roma, hanno sentito pronunciare da un uomo, Domenico Ossoli.
Quattro parole per confessare l’orrore dell’ennesimo femminicidio. Lui, l’assassino, ha aspettato che la vittima salisse in auto, le ha puntato la pistola contro e ha esploso il colpo mortale. Poi ha fatto qualche passo verso la strada, è entrato in tabaccheria e ha confessato il folle gesto. All’arrivo dei carabinieri ha consegnato la pistola prima di essere portato in caserma in stato di fermo. La coppia era in fase di separazione per scelta di lei, ma l’omicida avrebbe voluto convincere la moglie, Annarita Morelli, a fare un passo indietro.
Come hanno riferito i figli ai magistrati, Ossoli non accettava la decisione della moglie: “Piuttosto l’ammazzo, ma non le do la separazione”, avrebbe detto l’uomo che, come ha spiegato il procuratore di Tivoli Francesco Menditto in una nota, esercitava un “controllo ossessivo” sulla moglie tanto da averle piazzato di nascosto un Gps nell’auto e aver attivato “ulteriori modalità di controllo” per monitorare i suoi spostamenti.
La vittima era appena tornata in auto dopo aver ritirato la ricetta medica per i suoi gatti dal veterinario ma ad attenderla c’era il marito che ha estratto la pistola e ha inferto il colpo fatale alla ormai ex moglie.
Domenico Ossoli, pensionato 74enne con la passione per la caccia, deteneva legalmente l’arma. Dovrà ora spiegare ai magistrati che lo stanno interrogando cosa lo abbia spinto a premere il grilletto e a uccidere la donna cui, un tempo, aveva promesso amore eterno.