Rebecca Bettarini, l’italiana che sposerà il 1 ottobre l’ultimo erede degli zar di Russia: il granduca George Mikhailovich.

È sicuramente uno dei più attesi Royal Wedding dell’anno quello in programma il prossimo 1 ottobre 2021 tra l’italiana Rebecca Bettarini e l’ultimo erede degli zar di Russia il granduca George Mikhailovich. La 35enne figlia dell’ambasciatore Roberto Bettarini e il granduca George Mikhailovich erede degli zar hanno già detto il loro primo si con rito civile a Mosca, mentre le nozze religiose si terranno a San Pietroburgo.

La proposta di nozze è arrivata l’estate scorsa: «Dovevamo prendere un volo per la Spagna e andare a trovare la madre di George, che vive a Madrid. Lui insisteva che si dovesse fare tappa a Bruxelles: era lì che aveva nascosto l’anello», un gioiello del catasto in cui due diamanti circondano, su una fascia in oro giallo, un rubino cabochon. «Nei suoi piani c’era una cena romantica a due che io, ignara, ho “rovinato” invitando un amico comune. La mattina dopo, all’aeroporto, mi ha detto: “Avrei voluto dartelo ieri sera, nella città dove ci siamo conosciuti. Abbiamo viaggiato tanto insieme, ma il viaggio più bello è quello che inizieremo adesso, se tu mi dici sì”», ha ricordato la Bettarini, che alla domanda indiretta di Mikahilovich non ha potuto dare che una risposta positiva. 

Alla cerimonia religiosa prenderanno parte le teste coronate di tutto il mondo, attesi tra gli altri i duchi di Kent, i reali di Spagna, la principessa Maria Gabriella di Savoia e l’ex imperatrice dell’Iran, Farah. Poi, reali monegaschi, del Belgio e del Bhutan. «Saranno nozze internazionali», ha promesso la coppia, legata da dieci anni.

Nella storia dei Romanoff (il nome originario, Romanov, è stato europeizzato dopo la Rivoluzione d’ottobre), la dinastia che dal 1613 al 1918 ha imperato sulla Russia, fa il suo ingresso una giovane donna italiana, Rebecca, colei che il granduca George Mikhailovich, erede degli zar e futuro capo della casata, sposerà il primo di ottobre. 

Sicuramente quello in programma sarà un matrimonio da favola, George vanta i famosi quattro quarti di sangue reale: suo padre è il principe Franz Whilem di Prussia, casata Hohenzollern, sua madre la granduchessa Maria, il cui nonno, Kyrill, era cugino dell’ultimo zar Nicola II, tristemente passato alla storia per l’eccidio di Ekaterinburg. Proprio da sua madre deriva l’eredità di George a capo della casa imperiale di Russia. Rebecca, invece, è figlia dell’ambasciatore italiano Roberto Bettarini e sin da bambina, seguendo gli incarichi di suo padre, ha vissuto a Parigi, Roma, Caracas, Bruxelles. In Belgio è tornata dopo la laurea in Scienze politiche per lavorare in un gruppo italiano della difesa. Oggi presiede una società di consulenza da lei fondata. È una donna realizzata, del nostro tempo.

I due sposi si conobbero a un ricevimento all’ambasciata francese di Bruxelles, circa dieci anni fa. L’anello, rigorosamente di casa, uno splendido rubino cabochon circondato da una fascia in oro giallo con due diamanti, ha sigillato il loro progetto di vita. «La montatura a fascia era molto in voga all’epoca della regina Vittoria, mia trisavola», spiega lo sposo. «La pietra centrale simboleggia l’amore, la passione, la nobiltà. Il diamante purezza e forza». Un anello che tanto somiglia «a quello che mia nonna Elsa ebbe da nonno Giulio quando chiese la sua mano», racconta Rebecca. «L’ho ricevuto ad agosto. Dovevamo prendere un volo per la Spagna e andare a trovare la madre di George che vive a Madrid. Lui insisteva che si dovesse fare tappa a Bruxelles: era lì che aveva nascosto l’anello. Nei suoi piani c’era una cena romantica a due che io, ignara, ho “rovinato” invitando un amico comune. La mattina dopo, all’aeroporto, mi ha detto: “Avrei voluto dartelo ieri sera, nella città dove ci siamo conosciuti. Abbiamo viaggiato tanto insieme, ma il viaggio più bello è quello che inizieremo adesso, se tu mi dici sì”».

Come accade per ogni matrimonio reale, la curiosità indugia sul glamour. «L’abito per la cerimonia civile è della stilista Chiara Boni», confida la sposa. «Per il vestito del rito religioso mancano ancora alcuni dettagli. I gioielli saranno antichi, di famiglia». Una favola, certo. Ma nessun orpello potrà mai rappresentare appieno l’intensità di un sentimento. Sono i fidanzati, mentre si guardano negli occhi, a trovare la sintesi: «Abbiamo condiviso le nostre scelte, trovato un percorso comune. È questo il segreto del nostro amore».

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