Plastica, pesticidi e sversamenti abusivi. Il dossier choc di Legambiente sulle condizioni dei corsi d’acqua in Italia dopo il lockdown è disarmante, avvilente, emblematico del disastro ambientale che ogni giorno attanaglia Castellammare e tutti i Comuni attraversati dal fiume Sarno.
È bastato far ripartire le attività industriali per rivedere scarichi killer all’interno del fiume, segnale inequivocabile della presenza di aziende che continuano a sversare i propri reflui nel Sarno piuttosto che inviarli a depurazione. L’ennesima prova dello scempio perpetrato da persone senza scrupoli nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema.
“Un’ulteriore conferma – ha tuonato il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino – della totale assenza di interventi mirati da parte degli enti sovraordinati, a partire dal tanto sbandierato masterplan del Ministro Sergio Costa, di cui dopo oltre un anno non si sono viste tracce”.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, aggiunge Cimmino, “rinnovo il mio appello ai 38 Comuni che, come Castellammare di Stabia, sono attraversati dal fiume Sarno: firmate con me l’esposto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per tutelare insieme le nostre città. Unitevi alla battaglia per restituire dignità ad un territorio devastato da sostanze tossiche e nocive per l’ambiente e per tutti i cittadini”.
“Anche Legambiente ha lanciato l’allarme per il fiume Sarno che dopo il lockdown è tornato ad essere inquinato come prima”, afferma la senatrice Virginia La Mura, capogruppo M5S in Commissione Ambiente.
“Eppure nell’ultimo periodo stanno emergendo, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, numerosi illeciti con altrettanti denunciati e relativi sequestri. Dalla fine delle misure restrittive una trentina di persone sono già state denunciate per l’inquinamento del fiume, quasi tutti in quanto legali rappresentanti di ditte che inquinavano il Sarno”.
Nel mese di maggio , sostiene ancora la grillina, “sono state deferite in stato di libertà cinque persone solo nel distretto conciario di Solofra. Nello specifico, venivano smaltiti illecitamente imballaggi contaminati e contenitori di sostanze chimiche utilizzate per la lavorazione della pelle. Altri controlli effettuati sono risultati invece conformi alla legge.
Come ho già sostenuto, i maggiori controlli delle forze dell’ordine sono fondamentali non solo per individuare gli inquinatori del fiume Sarno, ma anche per tutelare gli imprenditori onesti che lavorano nel rispetto dell’ambiente. Chi vuole davvero cambiare le cose, inizi ad essere esempio del cambiamento auspicato senza fare proclami e provocazioni. I colpevoli siano pesantemente puniti, noi intanto andiamo avanti per veder tornare sano il nostro meraviglioso fiume”.