È scesa la notte. La pioggia che aveva dato una tregua è riapparsa. A Terzigno, però, non si dorme.
Le famiglie sfrattate, con la partecipazione solidale dei vicini e di tutti coloro che stanno vivendo con rammarico questa triste vicenda, sono scese in strada. In mano una candela, la cui luce è simbolo di speranza.
Quella speranza che le quattordici coraggiose famiglie, nonostante la situazione critica, ancora non hanno perso. Non mancano, però, parole di sconforto e di rabbia.
“Lo Stato italiano invece di tutelarci ci truffa”. Queste le parole disperate di uno dei proprietari delle 14 case che dovranno essere abbattute.
Il giovane racconta di aver acquistato la casa all’asta giudiziaria soltanto nel 2018. Ma è alla fine di ottobre 2019 che ha ricevuto la notifica di “abbattimento e di trasferimento a proprie spese di pietre e macerie”.
La disperazione e il disgusto per ciò che sta vivendo insieme alla sua famiglia sono sentimenti comuni a tutti i presenti. Questa è solo una delle tante voci che sono rimaste “silenziose” nonostante le molteplici interviste.
Alina Cescofra