Turchia, arrestato il sindaco di Istanbul: disposta la chiusura di piazze, social e metropolitana

Turchia, arrestato il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu: accuse di corruzione e legami con il Pkk

Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato arrestato oggi dalla polizia turca dopo che le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella sua abitazione. La notizia è stata confermata dallo stesso Imamoglu attraverso un post pubblicato sul social X. Secondo i media turchi, l’operazione sarebbe legata a un’inchiesta per presunti episodi di corruzione.

Figura centrale dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, Imamoglu ha dichiarato: “Centinaia di agenti si sono presentati alla mia porta e sono entrati con la forza in casa mia. Ho piena fiducia nel mio Paese.” Uno dei suoi collaboratori ha riferito che il sindaco è stato trasferito al comando centrale della polizia.

Le autorità turche hanno emesso un mandato di arresto nei confronti di Imamoglu con diverse imputazioni: estorsione, corruzione, frode, alterazione di gare pubbliche e favoreggiamento nei confronti dell’organizzazione terroristica Pkk, come riportato da diverse fonti giornalistiche locali. Oltre al sindaco, sarebbero state fermate circa cento persone a lui vicine, tra cui anche il noto giornalista Ismail Saymaz.

In un messaggio diffuso sui social, Imamoglu ha affermato: “Siamo di fronte a un’enorme ingiustizia, ma non ho alcuna intenzione di arrendermi.” Il Chp, principale partito di opposizione in Turchia e con cui Imamoglu è stato eletto per due volte alla guida della città, ha definito l’arresto “un attacco diretto alla sovranità popolare.”

Solo ieri, l’Università di Istanbul aveva annullato il diploma universitario ottenuto da Imamoglu negli anni ’90, ritenendolo falso. Questo elemento ha un forte peso politico, poiché il titolo accademico è un requisito necessario per candidarsi alla presidenza della Repubblica. Proprio recentemente, Imamoglu aveva manifestato l’intenzione di correre per la presidenza alle elezioni del 2028. Negli ultimi tempi, era già finito sotto indagine per altri reati, tra cui il presunto tentativo di influenzare la magistratura. Nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale, una condanna che prevede anche l’esclusione dalla vita politica, ma che è ancora in fase di revisione presso la Corte d’Appello.

Nel frattempo, la Prefettura di Istanbul ha ordinato la chiusura provvisoria di alcune stazioni della metropolitana, tra cui quella in piazza Taksim, per prevenire eventuali manifestazioni a sostegno del sindaco. Secondo quanto verificato da ANSA, l’accesso a vari social network, tra cui X, Instagram, YouTube e Facebook, risulta attualmente bloccato in Turchia. Le autorità locali hanno inoltre vietato manifestazioni politiche e letture pubbliche di comunicati fino al 23 marzo.

Fonte:Ansa.it