Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, hanno avuto una conversazione telefonica di oltre un’ora per discutere una possibile soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina.
L’iniziativa, annunciata dallo stesso Trump, ha acceso il dibattito internazionale sulle reali possibilità di una tregua e sulle concessioni che potrebbero essere richieste a Kiev.
Un tentativo di mediazione diretta
Secondo fonti della Casa Bianca, la telefonata tra i due leader è stata “costruttiva”, con Trump che ha ribadito il suo obiettivo di porre fine al conflitto il prima possibile.
“Penso che il presidente Putin voglia la pace, il presidente Zelensky voglia la pace, e io voglio la pace,” ha dichiarato Trump durante un comizio in Florida.
Dopo il colloquio con Putin, Trump ha contattato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per discutere le prospettive di negoziato.
La reazione di Kiev è stata cauta: il governo ucraino ha ribadito che qualsiasi accordo dovrà rispettare la sovranità del paese e non prevedere la cessione di territori occupati dalla Russia.
Il ruolo degli Stati Uniti e i timori europei
L’iniziativa diplomatica di Trump segna un cambio di rotta rispetto alla strategia adottata dall’amministrazione Biden, che aveva mantenuto una linea dura nei confronti di Mosca e un forte sostegno militare a Kiev.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha riaperto il dibattito sull’opportunità di una strategia meno aggressiva nei confronti della Russia.
In Europa, la telefonata tra i due leader è stata accolta con una certa diffidenza. Francia e Germania, che hanno più volte tentato una mediazione senza successo, temono che un accordo diretto tra Washington e Mosca possa avvenire a spese dell’Ucraina.
Anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribadito che l’Alleanza Atlantica continuerà a sostenere Kiev, sottolineando che “la pace non può essere imposta con la forza o a scapito della sicurezza ucraina.”
Le reazioni in Russia e Ucraina
Il Cremlino ha definito la conversazione “franca e costruttiva”, ribadendo che la Russia è aperta al dialogo ma senza precondizioni. Tuttavia, molti analisti sottolineano che Mosca potrebbe vedere questa iniziativa come un’opportunità per consolidare i territori occupati e ottenere un riconoscimento di fatto dell’annessione delle regioni orientali dell’Ucraina.
A Kiev, invece, la notizia ha suscitato preoccupazione. Il governo ucraino teme che Trump possa fare pressione per un compromesso territoriale, accettando la perdita di alcune regioni come prezzo per la pace.
“Non accetteremo alcuna soluzione che metta in discussione la nostra integrità territoriale”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
Conclusioni: una pace possibile?
La telefonata tra Trump e Putin rappresenta un primo passo verso una possibile trattativa di pace, ma le incognite restano molte. Mentre Trump punta a una soluzione rapida, la Russia potrebbe approfittarne per guadagnare terreno diplomatico.
Allo stesso tempo, l’Ucraina continua a combattere per la propria indipendenza, consapevole che qualsiasi accordo dovrà garantire non solo la fine delle ostilità, ma anche la sicurezza a lungo termine del paese.
Il mondo resta in attesa di vedere se questo nuovo tentativo di dialogo porterà a risultati concreti o se si rivelerà solo un altro capitolo di una guerra ancora lontana dalla fine.