Non è servita l’elezione del capogruppo del Partito Democratico a far in modo che il gruppo di Zingaretti rimanesse compatto in vista di questo scorcio di consiliatura. Giuseppe Raiola è stato eletto, dopo le dimissioni di Rocco Manzo, a larga maggioranza, ma non senza che ciò provocasse dissidi e accentuasse i malumori.
Chi pensava che la scelta sarebbe ricaduto su un nome di garanzia, che trovasse il consenso di tutto il consiglio comunale è rimasto deluso. Eppure Davide Alfieri, dai banchi dell’opposizione, aveva dichiarato a nome di tutta l’opposizione che avrebbero votato qualsiasi nome se scelto tra la componente femminile presente nel consiglio comunale.
Evidentemente il nome di Raiola era stato blindato dalla maggioranza e ciò ha provocato l’astensione da parte della consigliera Germaine Popolo che ha annunciato anche la fuoriuscita dal gruppo consiliare del Pd.
Nel suo intervento in aula, Popolo ha utilizzato parole dure nei confronti della giunta presieduta dal sindaco Vincenzo Ascione che aveva “obbligato” nella seduta del 7 dicembre scorso il consiglio comunale ad approvare il contestato provvedimento relativo al parcheggio di via Zampa che è stato ritirato nella seduta odierna per una serie di illegittimità denunciate anche dalla stessa consigliera componente di Zingaretti.
Popolo, per ben due volte, ha utilizzato la parola “Vergogna”, quella che hanno dovuto provare i consiglieri nell’essere stati costretti a votare un provvedimento palesemente illegittimo e “Vergogna” nei confronti di un Sindaco che fino all’ultimo ha difeso quell’atto e i dirigenti nominati da esso stesso e che attualmente sono indagati per corruzione.
La fuoriuscita dal gruppo consiliare sicuramente avrà delle ripercussioni nel Partito Democratico. Questa sera infatti è prevista una riunione nella federazione napoletana in cui si discuterà della presa di posizione dell’avvocato Popolo e dove si dovrà risolvere il nodo legato alla gestione della sezione torrese, considerato che Paolo Persico non ha mai ricevuto formalmente un incarico di commissario.
Massimo Napolitano