La piccola Cappella della Santa Croce in Torre del Greco, un capolavoro da mostrare al mondo

Un viaggio all’interno dei tesori nascosti di Torre del Greco, Luoghi ricci di Cultura ma soprattutto di rara bellezza.
Domenico Giuseppe Costabile, studente di Medicina e Chirurgia presso la Federico II di Napoli, che vive a Torre del Greco ci porta a conoscenza di uno dei tesori della città del corallo: “La piccola Cappella della Santa Croce in Torre del Greco”.
Sul suo profilo Facebook Costabile ha postato alcune immagini dell’interno della Cappella, mostrando la magnificenza di un luogo forse ancora poco noto a chi arriva in città. Le foto sono accompagnate da una descrizione perfetta del luogo e dell’immensa bellezza. Descrizione che riportiamo di seguito.

DESCRIZIONE A CURA DI DOMENICO GIUSEPPE COSTABILE

La piccola Cappella della Santa Croce in Torre del Greco. La navata sinistra della Basilica Pontificia di Santa Croce in Torre del Greco termina con la Cappella della Santa Croce. Costruita all’inizio del Novecento, probabilmente su disegno di Enrico Taverna allora direttore della locale scuola di lavorazione del corallo, è in stile neobizantino caratterizzata da una profusione di decori, stucchi e intagli tipici dell’eclettismo dell’epoca. Al suo interno, in appositi spazi ricavati tra le decorazioni, sono collocati una serie di reliquiari. La cappella fu costruita per custodire il reliquiario della Croce, donato alla chiesa nel 1796, dal cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo dopo che quello antico andò perduto con la distruzione della chiesa del 1794.

LA RELIQUIA

La reliquia ben più preziosa ed unica, di cui quasi nessuno conosce l’esistenza: un pezzo del legno della croce sulla quale fu crocifisso Cristo, almeno a quanto riportano gli storici torresi. Abbiamo già detto che la Basilica fu eretta nel XVI secolo e dedicata “all’Invenzione della Santa Croce” di Sant’Elena. La leggenda vuole che Elena Flavia Giulia Augusta, madre dell’imperatore romano Costantino, durante un pellegrinaggio, rinvenne, a Gerusalemme la vera Croce di Gesù.
Per quanto la figura di Sant’Elena sia storicamente inoppugnabile, gli storici non capiscono ancora se il ritrovamento della donna sia una leggenda o un accadimento reale. Sta di fatto che per tutta Europa iniziarono a circolare reliquie contenenti schegge del Sacro Legno.
La reliquia di cui stiamo parlando fu donata alla comunità di Torre del Greco nel 1687 da Carlo Maria Carafa, principe di Butera e della Roccella, che nacque e visse gran parte della sua vita a Napoli. Carafa ottenne il prezioso tesoro una volta trasferitosi in Sicilia, luogo dove passò il resto della sua vita, dal cardinale Francesco Maldachino, con facoltà di destinarla dove meglio credeva.
Fu così che, con una lettera di accompagnamento datata 13 Giugno 1687, inviò la reliquia ai torresi “per le molte dimostrazioni di affetto, riporta Francesco Balzano ne “L’antica Ercolano” per l’amore e la fedeltà verso la sua Casa e per il mantenimento nel tempo del nostro ricordo in detta terra. L’urna a forma di cuore, contenente la scheggia, fu custodita in una piccolissima cappella irregolare fra l’altare e la cappella del Crocefisso della Basilica di Santa Croce, creata da Enrico Taverna ispirandosi a motivi bizantini.
Eppure questo spazio, che dovrebbe essere il cuore della chiesa, è da sempre usata come un deposito e nascosta agli occhi dei fedeli, come raccontava anche il parroco don Francesco di Donna, nel 1927.
Insomma, quello della reliquia di Torre del Greco e del luogo che la custodisce è un mistero che si perde nei secoli, talmente nascosto che quasi tutti i torresi ignorano il tesoro racchiuso nella loro Basilica”.

FOTO DI DOMENICO GIUSEPPE COSTABILE