“Si è spento il sole… Ed io nel silenzio dei tanti ricordi ieri ho indossato la maglia Rossa per te. Perché ci tenevi. Perché mi cazziavi continuamente, durante gli eventi, quando non la indossavo …e succedeva spesso”.
In lacrime, Rosita Castaldo, nell’ultimo saluto ad Antonietta Raiola, la Mamma Vulcanica “guerriera” deceduta due giorni fa dopo anni di lotta per la difesa del territorio vesuviano dall’inquinamento ambientale.
“Rosso è il colore della passione e del sangue – continua Rosita -. È quel colore che dà forti stimoli e quasi sempre è in grado di catturare la scena. E tu lo sapevi. Ci siamo appropriate di questo colore per ribellarci…e Tu più di tutte ne andavi orgogliosa!!! Tu avevi coraggio da vendere, il tuo spirito era duro ma soprattutto puro.
Noi con il nostro Rosso volevamo riportare l’attenzione dei cittadini su un tema fondamentale: il diritto alla salute.
Quel diritto che proprio per te è venuto a mancare. Siamo sempre riuscite a svincolarci dai partiti politici, poiché per noi la responsabilità del nostro disastro ambientale è ed è stata e sarà degli amministratori locali e nazionali”.
Infatti, ieri, in occasione dei funerali, “nessun rappresentante politico era in chiesa con noi ad onorarti… nessuna passerella istituzionale che dovrebbe essere d’obbligo per le associazioni che si prodigano tanto per il bene della comunità.
In realtà, è stato meglio così… sei stata applaudita dalla gente comune, dagli amici di lotta, da coloro che ci hanno sempre sostenuto e ammirato. E il popolo, quello vero, quello non lobotomizzato dal vertice della disattenzione e del disinteresse, ieri era lì con la tua tenace famiglia e con noi Mamme Vulcaniche a gridare il tuo nome: ‘Antonietta’”.
“Cara amica mia, la morte è un vestito che non dovevi indossare così rapidamente, perché amavi troppo la vita!!! Adesso, ci tocca affrontarla senza i tuoi sorrisi e la tua ironia. Ci tocca col cuore affranto continuare a gridare il tuo motto: non molliamo!!! Ovunque tu sia…”.