Aleksandr Sasha Trufanov, 29 anni, cittadino russo-israeliano, Saguy Dekel-Hen, 36enne con doppia cittadinanza israelo-americana, e Yair Horen, 46 anni, sono stati finalmente liberati dopo essere stati trattenuti per 498 giorni nella Striscia di Gaza.
Il rilascio è avvenuto a Khan Yunis, dove uomini armati di Hamas, con il volto coperto e abbigliati con uniformi dell’Idf, hanno consegnato gli ostaggi ai veicoli della Croce Rossa. Dopo la firma del certificato di rilascio, i tre sono stati accompagnati in un punto di incontro con l’esercito israeliano, per poi essere trasferiti in Israele.
Secondo fonti palestinesi, i prigionieri sarebbero stati trasportati al luogo del rilascio a bordo di un mezzo sottratto durante l’attacco del 7 ottobre. Inoltre, Hamas avrebbe allestito un palco con messaggi propagandistici, immagini di leader del gruppo uccisi e riferimenti agli eventi del 7 ottobre.
Sul palco hanno parlato anche i tre ostaggi, tra cui Yair Horen, che ha espresso preoccupazione per il fratello Eitan, ancora trattenuto a Gaza.
Nel frattempo, a Tel Aviv, in piazza degli Ostaggi, centinaia di persone hanno celebrato la loro liberazione. Tuttavia, la situazione rimane drammatica: secondo le autorità israeliane, 14 ostaggi sono ancora vivi ma nelle mani di Hamas, mentre i corpi di almeno nove prigionieri non sarebbero ancora stati restituiti.
Dal kibbutz di Nir Oz, da cui provenivano i tre uomini appena rilasciati, il 7 ottobre furono rapite 76 persone: 40 sono state liberate con l’accordo del 23 novembre, sette corpi di soldati israeliani sono stati restituiti durante operazioni militari e, con l’attuale intesa, finora sono stati rilasciati sei ostaggi. Complessivamente, più di un quarto della popolazione del kibbutz è stata uccisa o sequestrata nell’attacco.
Fonte:Ansa.it