La CISAL Metalmeccanici scende in campo per difendere i lavoratori.
È stato proclamato lo stato di agitazione alla ME.COSER Spa, storica azienda specializzata nella produzione di container di alta qualità riconosciuti a livello mondiale con sede a Casalnuovo di Napoli. A rischio ci sono 38 posti di lavoro, una situazione che ha portato la CISAL Metalmeccanici a mobilitarsi per difendere i lavoratori e il tessuto produttivo del territorio.
Una gestione anomala e preoccupante
La vertenza nasce da una serie di scelte aziendali considerate inspiegabili e contraddittorie. Nonostante l’acquisizione di commesse per un valore di quattro milioni e mezzo di euro, la proprietà ha avviato una procedura di cessione di ramo d’azienda, decidendo di chiudere lo stabilimento di Casalnuovo e trasferire il pacchetto ordini a un’azienda concorrente situata nell’Alta Irpinia.
“Non possiamo accettare che un territorio già colpito dalla crisi economica perda ulteriori posti di lavoro. È fondamentale unire le forze e trovare soluzioni concrete per garantire la continuità produttiva e occupazionale”, ha dichiarato il responsabile della Segreteria Regionale Campania della CISAL Metalmeccanici.
Assemblea permanente e azioni legali
Durante l’ultimo incontro con la proprietà, tenutosi lo scorso 12 febbraio 2025 presso la sede aziendale di via Saggese, la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) e la segreteria regionale della CISAL hanno denunciato la mancanza di informazioni chiare e l’assenza di un piano di risanamento. L’unica proposta avanzata finora è stata quella della cessione totale dell’azienda a un imprenditore irpino.
“La Mecoser Spa rappresenta non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un presidio sociale per l’intera comunità di Casalnuovo. Per questo abbiamo deciso di proclamare l’assemblea permanente e intraprendere tutte le azioni sindacali e legali possibili per salvaguardare i posti di lavoro”, ha aggiunto la RSU.
L’appello alla comunità e alle istituzioni
La CISAL Metalmeccanici fa appello alle istituzioni locali, regionali e nazionali affinché si impegnino per evitare la chiusura di un’azienda che da anni contribuisce all’economia locale e all’immagine dell’industria italiana all’estero. “Quando c’è la volontà di confrontarsi seriamente, non esistono problemi irrisolvibili”, ha sottolineato il sindacato, invitando alla massima solidarietà per le 38 famiglie coinvolte.
La situazione resta tesa, ma la determinazione dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali è chiara: difendere fino all’ultimo posto di lavoro per il bene dell’intera comunità.