Scatta l’emergenza anche nel comune di Lauro, in provincia di Avellino. Da ieri sera il territorio del piccolo paese dell’Irpinia è stato dichiarato “zona rossa”; una decisione drastica assunta dall’Unità di crisi regionale e dal sindaco Antonio Bossone.
Le misure si sono inasprite dopo che otto persone, appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono risultate positive al coronavirus: si tratta di una famiglia che gestisce un supermercato nella città, molto frequentato dai cittadini, e ciò potrebbe essere un fattore molto negativo per quanto riguarda la diffusione del virus.
Si teme infatti che possano essere state contagiate fino a 200 persone che hanno effettuato acquisti nel supermercato oppure che hanno usufruito del servizio a domicilio. L’esercizio commerciale è stato chiuso volontariamente quattro giorni fa, dopo che alcuni componenti avevano iniziato ad accusare sintomi da Covid-19.
Nelle ore precedenti erano risultati positivi il fratello del sindaco Bossone, un medico dell’ospedale Cardarelli di Napoli e un dipendente comunale. Quest’ultimo caso aveva provocato la chiusura di tutti gli uffici comunale. Con le nuove misure drastiche adottate da ieri sera, vige nel paese di Lauro divieto di entrata e di uscita, fatta eccezione per i rifornitori alimentari e di servizi essenziali.
Si conferma dunque il focolaio di coronavirus nell’Irpinia, iniziato settimane fa dal comune di Ariano Irpino, dichiarato poi “zona rossa”. Ad oggi il virus ha coinvolto tutta la regione, portano a 3.068 i casi positivi presenti in tutta la Campania.
Dario Gargiulo