La Procura di Napoli, come viene reso noto dall’Ansa, ha chiesto il rinvio a giudizio per 48 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta dei sostituti procuratori Celeste Carrano, Henry John Woodcock e Francesco Raffaele, sugli appalti assegnati in diversi importanti ospedali del capoluogo partenopeo sui quali si sarebbero allungate le mani della camorra.
Tra gli indagati figurano esponenti di spicco della criminalità organizzata del quartiere Vomero, come il boss Luigi Cimmino, e anche diversi funzionari dei più importanti ospedali di Napoli
(come il Cardarelli, l’azienda “dei Colli” e il Nuovo Policlinico, tutti inseriti nell’elenco delle parti offese).
I settori ai quali la camorra, secondo l’ipotesi accusatoria, imponeva la sua pressione sono i più disparati: dal trasporto degli ammalati alle onoranze funebri, dalle imprese di costruzione e di pulizie fino a quelle che si occupano della refezione e dell’installazione dei distributori di merendine e bibite. Il “pizzo” sarebbe stato versato anche dai parcheggiatori abusivi.
“Se non è già stato fatto bisogna prevedere la sospensione di tutti i dipendenti degli ospedali e delle aziende sanitarie coinvolte. Bisogna ripulire la sanità da ogni presenza camorrista come è avvenuto con l’ospedale San Giovanni Bosco. Ci auguriamo che il processo sia veloce e che si raggiunga un verdetto chiaro. Da anni denunciamo alcune commistioni e presenze dei clan in alcune realtà sanitarie. Bisogna fare piazza pulita e licenziare ,qualora fossero condannati, tutti i dipendenti pubblici infedeli coinvolti che operano nella sanità pubblica. Il coinvolgimento nell’inchiesta dei parcheggiatori abusivi non ci meraviglia visto che sono da sempre sentinelle dei clan in alcune zone come gli ospedali, e zone della movida e lo Stadio. In quelle aree si fanno affari d’oro e la presenza degli estorsori della sosta è regolamentata esattamente come avviene con le piazze di spaccio”, dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.