Si dimette anche Germaine Popolo, la consigliera comunale di Torre Annunziata, tra i dissidenti del Pd. Nella lunga lettera in cui considera le sue motivazioni irrevocabili mette sul banco degli imputati, non solo il sindaco Vincenzo Ascione, ma anche la Federazione provinciale del Partito Democratico, “rei”, a suo dire, “di non aver accolto le (sue) richieste di un cambio di rotta nel segno della trasparenza e della legalità, mettendo in evidenza opacità e coni d’ombra che drammaticamente stavano allontanando la politica da quel patto stretto, a suo tempo, con la città”.
Per Popolo anche la Federazione provinciale giunge tardivamente nella richiesta di dimissioni del sindaco, anche perché – continua l’ex consigliere comunale – “il partito interviene strategicamente per chiedere le dimissioni, ma lo fa dietro la regia occulta di chi ha scritto e voluto questo assetto all’interno del Comune di Torre Annunziata. E lo fa provando ad infangare un’intera classe politica e un intero apparato dei (per la verità pochi) dipendenti rimasti, senza mai citare, per vero, disastri quali il Porto o centri di potere come la Primavera”.
Per la Popolo, Vincenzo Ascione è la continuità con l’amministrazione precedente, la stessa che vorrebbe la sua testa per restaurare quanto già c’era prima dell’attuale sindaco.
“Dinazi ai continui appelli di cambiamento, si è fatto finta di non sentire, di non vedere, senza volersi assumere la responsabilità politica di scelte che avrebbero potuto segnare una rottura rispetto al recente passato e a quella continuità politico-amministrativa che aveva già portato ad individuare Dirigenti e figure apicali”.
Per Popolo, “le dimissioni da parte mia rappresentano un atto di responsabilità verso i cittadini e uno scatto di dignità, nonché un gesto d’amore verso la città”.
Ma “continuerò a operare di più e meglio nell’unica e valida prospettiva che ha animato ed anima il mio impegno per la città”.
Massimo Napolitano