“L’obiettivo numero 5 di Agenda 2030 punta a raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze. É tempo anche nella nostra provincia di assicurare pari livelli di inquadramento e possibilità di carriera alle donne, ma è soprattutto opportuno ribadire che ci sarà un vero sviluppo economico del meridione soltanto quando la percentuale di occupazione femminile sarà almeno equivalente a quella maschile”.
È quanto ha dichiarato la Responsabile alle pari opportunità della Cisal Caserta Marianna Grande in occasione della giornata internazionale della donna.
“Auguro a tutte le casertane una buona ricorrenza; è giusto che ognuna la celebri nella maniera che crede, ma con grande consapevolezza”.
La ricorrenza si ispira alle attività Europee e Nord Americane dei movimenti dei lavoratori degli inizi dello scorso secolo anche se l’origine viene attribuita alla commemorazione di un incendio occorso in una fabbrica di New York negli Stati Uniti nel 1911 allorquando persero la vita 123 lavoratrici tra le quali molte nostre connazionali.
In italia la prima celebrazione si svolse il 12 Marzo del 1922, ma soltanto dal 1944 si diede una definitiva consacrazione alla ricorrenza che venne celebrata nelle zone liberate l’8 Marzo. Nel 1946 la mimosa ne divenne il simbolo ufficiale, successivamente nel 1975 l’8 Marzo fu designata come “giornata internazionale della donna” dalle Nazioni Unite.
Il Segretario Generale della Cisal e consigliere Cnel, Francesco Cavallaro, nella giornata internazionale della donna sottolinea invece che “il lavoro è probabilmente il più potente strumento di emancipazione femminile, uno dei grandi alleati delle donne anche nella lotta alla spirale perversa della violenza di genere.
Tanti sono i progressi compiuti negli ultimi anni eppure, sono ancora troppe le differenze salariali, le disuguaglianze nel percorso di carriere, le difficoltà a conciliare tempi di vita e lavoro. Una donna, molto spesso, è ancora obbligata a scegliere o il lavoro o la vita privata e la famiglia. Famiglia, che significa natalità. Altra piaga del nostro Paese, strettamente legata alla condizione sociale e lavorativa della donna. Bisogna agire su più livelli, consapevoli che la lotta alle disuguaglianze di genere è una partita da vincere anche sul piano della cultura oltre che su quello della legislazione”.