Torre Annunziata al voto, il giornalista e imprenditore Alberto Borrelli scende in campo: “Stanco di veder morire la mia città”

“Mi chiamo Alberto Borrelli e sono nato a Torre Annunziata nel ’58, quando si partoriva ancora in casa, in un palazzetto di inizio Novecento, fatto di pietra lavica e tufo”.

Così Alberto Borrelli, giornalista e imprenditore, annuncia la sua candidatura alle prossime elezioni comunali a Torre Annunziata nella lista civica Orgoglio e Dignità torrese a sostegno del candidato sindaco dell’Alleanza straordinaria Carmine Alfano.

Cosa l’ha spinto a scendere in campo?

“Ho in mente le parole della mia bisnonna, Teresa Savino, quasi un manifesto politico. ‘’Fai bene e dimentica…. Fai male e ricorda’’. E’ l’intenzione con cui mi presento alle elezioni comunali. Nonna Teresa è stata una battagliera. Non a caso nel quartiere era conosciuta come ‘a marescialla’”.

Queste elezioni arrivano però a ridosso di un commissariamento, non è facile convincere le persone ad andare a votare.

“La maggioranza dei cittadini di Torre Annunziata è molto delusa. Come dargli torto.

Sono stato e resto un sognatore. Amo la mia città e vorrei che riuscisse ad esprimere al meglio le proprie potenzialità attraverso progetti strutturati e di lungo respiro. Tanti, troppi i giovani che decidono di lasciare la nostra città. Ecco, il mio pensiero va a loro. Vorrei ridare la speranza ai cittadini che tra mille difficoltà abitano questa terra, affinché non vadano via. E perché no, far ritornare chi è dovuto partire”.

Lei non è nuovo ad esperienze politiche…

“Sono cresciuto a pane e politica. Mio nonno, Alberto Borrelli, era un operaio della ’Ferriera’ e amava coltivare i frutti della generosa terra vulcanica. Nella nostra casa, come pure in parrocchia, in teatro, nelle sale dell’oratorio salesiano, nello stanzone destinato alle prove del Coro di voci bianche, la politica era considerata un ‘mezzo’, non di certo il fine”.

E le donne di casa?

“Le nonne, la bisnonna Teresa in testa, erano le più determinate nell’opera di formazione sociale e politica. Avevano dato vita ad una ‘squadra d’assalto’ con in testa la ‘Croce e la faccia di don Bosco’.

‘Mi raccomando…’, mi ripeteva dal suo letto di donna consumata dai sacrifici imposti dalla Guerra.

‘Mi raccomando…’, ripeteva e m’incitava ogni volta nonna Agnese. ‘Devi votare la Croce!!!’.

Sono cresciuto, sono stato educato con questi esempi e ne vado fiero. In memoria dei miei nonni, ho il dovere di impegnarmi per il bene comune”.

Da dove iniziare?

“Sicuramente il punto di partenza è il cambiamento del nome della nostra città da Torre Annunziata a Oplonti. Esso non rappresenta soltanto un cambiamento di lettere: il nome Oplonti è conosciuto all’estero più di Torre Annunziata e questo credo possa essere un buon punto di partenza per il turismo”.

Altri progetti?

“Personalmente mi sto impegnando nella creazione di una Ota (Online Travel Agent) per gestire in autonomia il turismo extra-alberghiero. Ripeto, il turismo può essere la nostra salvezza. Il programma, che parte con un patto con gli elettori, si basa innanzitutto sulla trasparenza. La lista civica, presente nel panorama comunale da quasi 25 anni, si chiama Orgoglio e Dignità torrese. Non è solo una scritta nel nostro logo: è  la strada che, insieme agli altri candidati, intendo percorrere”.