Cosa vuol dire essere genitori adottivi? Può l’adozione ricucire le fratture traumatiche della perdita e dell’abbandono? E in che modo si possono alzare i veli sul confuso mondo del passato senza intaccare nuove possibilità di vita? Quali sono i percorsi per sostenere i genitori adottivi?
Queste sono alcune tra le tante domande le cui risposte sono state date nel corso del convegno “Verso e oltre l’adozione – Una storia d’amore e non solo” tenutosi sabato, 14 Maggio, nella sala conferenze “Domenico Vicinanza” del Comune di Battipaglia che ha riscosso successo in termini di quantità e qualità, sia per le corpose presenze ed il riscontro della diretta web che per lo spessore dei relatori e degli argomenti trattati.
Soddisfazione per le co-organizzatrici e relatrici nell’evento, la Dott.ssa Anna Cappuccio, psicologo clinico e psicoterapeuta, e l’Avv. Laura Landi, Presidente della Camera per i Minori di Salerno, ma non solo, una bella soddisfazione anche per le altre relatrici: la Dott.ssa Ivana De Bono, psicoanalista interpersonale, Presidente SPIGA (Società di Psicoanalisi Interpersonale e Gruppo Analisi), la Dott.ssa Francina Foresti, Presidente ANFAD (Associazione Nazionale Figli Adottivi), la Dott.ssa Titti Ficuciello, assistente sociale DSM Asl Salerno, e, infine, l’Avv. Daria De Luca, referente ANFAD regione Campania, per la sentita partecipazione della platea attraverso le diverse domande e/o riflessioni personali.
“I contenuti sono stati tutti molto intensi emozionalmente e molto sentiti. – ha commentato la Dott.ssa Cappuccio – Abbiamo avuto una grande partecipazione da parte del pubblico per quanto riguarda proprio l’argomento dell’adozione e per quanto riguarda il percorso della genitorialità e, quindi, delle dinamiche emozionali psicologiche che sono alla base del percorso adottivo e del percorso genitoriale in generale. Questo evento, che si è tenuto oggi a Battipaglia, nei prossimi mesi verrà tenuto anche a Napoli e a Roma, proprio per continuare questo percorso di confronto su un tema che è così importante, così intenso, profondo, e così attuale.“
L’Avv. Landi ha così sintetizzato il ventaglio degli argomenti trattati nell’incontro: “Possiamo concludere in modo inequivocabile che le adozioni sono un incontro di emozioni, un incontro di aspettative, di bisogni da parte di persone che vanno a creare un nuovo legame. Questi incontri e questi legami poi devono evolvere in una nuova vita che va creata con il sostegno e l’apporto anche di tanti operatori che devono continuare a dare il supporto necessario a queste persone, a questi adottanti, e agli adottati per un nuovo percorso familiare. Nello specifico, dall’evento emerge il bisogno di non abbandonare in solitudine di sentimenti colui che viene adottato solo perché si pensi che ormai abbia raggiunto un risultato, e non deve essere abbandonato colui che adotta solo perché si pensa che ormai ha ottenuto un figlio. É una famiglia che deve ancora crearsi e che va aiutata a crearsi in questo modo.“
La Dott.ssa DE BONO, intervenuta sul tema “Narrare e narrarsi. L’importanza dei gruppi nel post adozione”, ha spiegato: “È molto importante far sì che le coppie siano seguite anche nel post adozione, soprattutto, attraverso questa impostazione di gruppo che permette ad ogni coppia di avere questa disposizione emotiva all’ascolto di se e dell’altro che favorisce poi l’avvicinamento a quelle parti del bambino che sono rimaste lontano e che chiedono di essere avvicinate dal genitore per essere digerite, trasformate, elaborate. Il genitore deve essere capace con le sue competenze più emotive, più affettive, a stare vicino alla sofferenza del figlio.“
Cinthia Vargas