Sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Castellammare di Stabia. E’ in corso il Consiglio dei Ministri in cui è già stata approvato a maggioranza lo scioglimento anticipato del Comune di Castellammare di Stabia per presunte infiltrazioni.
La richiesta è stata presentata dal Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, in base alla relazione della commissione d’accesso presentata al Prefetto di Napoli Claudio Palomba, verrà ufficializzata nelle prossime ore.
Il sindaco Gaetano Cimmino era finito nel mirino del Prefetto Marco Valentini dopo l’elezione di Emanuele D’Apice nel ruolo di Presidente del consiglio comunale che, nel momento dell’insediamento, aveva commemorato il padre per i «valori trasmessi». Suo padre, il pregiudicato Luigi, fu condannato per camorra.
Il sindaco Gaetano Cimmino era finito nel mirino del Prefetto Marco Valentini dopo l’elezione di Emanuele D’Apice nel ruolo di Presidente del consiglio comunale che, nel momento dell’insediamento, aveva commemorato il padre per i «valori trasmessi». Suo padre, il pregiudicato Luigi, fu condannato per camorra.
La commissione d’accesso, guidata dal viceprefetto vicario Enrico Gullotti, dal capitano del Nucleo economico-finanziario della Guarda di Finanza Giada Patriarca e dal comandante dei carabinieri di Sorrento Ivan Iannucci avrebbe accertato ulteriori infiltrazioni camorristiche legate al clan d’Alessandro, ad imprenditori ad essi legati e all’affare legato all’operazione di riconversione dell’ex stabilimento Cirio.
«Avevamo visto giusto – così il senatore e giornalista Sandro Ruotolo sul suo profilo Facebook -. Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per infiltrazioni mafiose il comune di Castellammare di Stabia. E avevamo visto giusto anche a Torre Annunziata, dove ci sono state le dimissioni del sindaco e dei consiglieri comunali all’indomani delle perquisizioni a tappeto e delle incriminazioni per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Anche altri comuni dell’area metropolitana di Napoli sono commissariati. Per chi vive in queste comunità vuol dire democrazia sospesa».
Poi aggiunge: «Quando interviene la magistratura o quando interviene il governo con lo scioglimento delle assemblee elettive si riducono gli spazi di democrazia. Tocca alla politica recidere i rapporti con la criminalità organizzata. La questione di fondo sulla quale ci dobbiamo interrogare tutti è la formazione e la qualità della classe dirigente.
Noi sappiamo che dove c’è la camorra non c’è sviluppo, non ci sono diritti, non c’è libertà. Sappiamo che Castellammare di Stabia come Torre Annunziata hanno bisogno di voltare pagina».
Massimo Napolitano