Rivoluzione Rosa a Torre Annunziata: le donne conquistano preferenze e seggi

Emanuela Cirillo, Maria Di Maio, Sofia Donnarumma, Maria Montuoro, Anastasia Quaranta. Questi i nomi delle cinque donne risultate le più elette nelle liste di appartenenza, rispettivamente Azione-Siamo Europa, +Europa, Progressisti e Democratici, Insieme per Torre e Orgoglio e Dignità. Diecimila inoltre sono le preferenze che hanno raccolto le quasi duecento donne candidate al consiglio comunale (a cui bisogna aggiungere i più di duemila voti dell’unica donna candidata a sindaco, Mariantonietta Zeppetella).

Altre candidate, come Clelia Sansone e Luisa Acunzo di Torre Annunziata Libera, Immacolata di Maio di Torre dei Valori, Antonietta Colletto, Anella Monaco e Gaetana Sorrentino del Pd, Raffaella Celone dell’Area Socialista, Daniela Flauto e Adele Manzo del Movimento 5Stelle hanno raggiunto risultati eccellenti portando a casa tra le 200 e le 400 preferenze personali. L’elenco delle donne oltre i 100 voti è ancora lungo e democraticamente presente in tutte e quattro le coalizioni.

Un altro dato: le donne candidate che hanno avuto 0 voti, leggesi strategia di partito volgarmente detto riempilista, sono state di numero nettamente inferiore rispetto agli uomini, confermando che le stesse si sono prestate molto meno del sesso forte a queste dinamiche politiche.

Grazie alla legge Golfo-Mosca, ricordiamolo, che ha introdotto le “quote rosa” come strategia di azione volta a garantire la rappresentanza minima delle donne in ambito lavorativo e decisionale, le quote rosa sono diventate uno strumento cruciale per contrastare la disparità di genere, con il fine di promuovere una società più inclusiva e giusta.

Questa politica, nata dalla necessità di correggere la sproporzione storica che ha visto le donne emarginate dai ruoli di potere e decisionali, deve continuare e concentrarsi sull’applicazione delle quote rosa, intese come un meccanismo di correzione, necessario fino a quando la parità di genere non sarà diventata un automatismo, una realtà consolidata a cui si deve aggiungere l’incisività e l’unione femminile quali requisiti fondamentali per raggiungere altri successi nella battaglia contro la disparità di genere.

A prescindere dall’esito del ballottaggio comunque, occuperanno certamente uno scranno della sala consiliare Antonietta Colletto del PD e Mariantonietta Zeppetella, a cui se ne aggiungeranno altre 7 in caso di vittoria di Corrado Cuccurullo o altre 4 in caso di vittoria di Carmine Alfano.

Ci auguriamo che il prossimo sindaco, tenuto anche conto delle numerosissime preferenze rosa, renda la presenza femminile visibile assicurando alle donne un posto al tavolo delle decisioni per influenzare e indirizzare le politiche comunali senza affidare loro i soliti assessorati, che seppur importanti, parono relegare le stesse solo ad alcuni ambiti ( scuola e cultura) e arginarle da altri (lavori pubblici e servizi sociali).

Titti D’Amelio