I camorristi risarciscono il Comune di Castellammare di Stabia. Per la seconda volta. Dopo Olimpo, anche i condannati nel processo Tsunami dovranno sborsare un lauto risarcimento all’ente comunale per il danno di immagine causato dalle loro condotte criminali.
«Mi ero premurato a tempo debito – sottolinea il sindaco stabiese Gaetano Cimmino -, con una nota inoltrata all’avvocatura, di provvedere a costituire il Comune di Castellammare di Stabia come parte civile nel processo scaturito dall’inchiesta Tsunami, condotta da carabinieri e Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli».
«Ed oggi – continua il primo cittadino -, per la seconda volta in pochi giorni e per la seconda volta nella storia della città, è la camorra a dover risarcire i cittadini stabiesi per le sue malefatte. Un segnale chiaro della nostra ferma volontà di tutelare la città dalle ignobili condotte della malavita organizzata e di spazzarla via, in sinergia con la magistratura e le forze dell’ordine che ringrazio per l’enorme attività di pulizia e di contrasto all’illegalità diffusa che stanno svolgendo su tutto il nostro territorio».