Mai un ex primo ministro era giunto prima di oggi a Torre Annunziata, perlomeno negli ultimi 52 anni. Giuseppe Conte, 29esimo capo del Consiglio dei Ministri, prima dell’attuale Mario Draghi, nel suo tour campano ha fatto tappa proprio nella città degli scavi di Oplonti, del rilancio turistico negato, delle scuole “sgarrupate”, della criminalità mai scomparsa e dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.
Nella conferenza stampa tenutasi presso le Terme Vesuviane ha esposto i tre punti da cui ripartire per rilanciare i nostri territori: legalità, lavoro e lotta alla povertà educativa; subito dopo l’incontro con i giornalisti si è recato a Villa Parnaso a rendere omaggio alla panchina della libertà di stampa dedicata a Giancarlo Siani.
«Quando la verità non è libera, la libertà non è vera» è quanto scritto su quella panchina; un monito inascoltato e spesso inapplicato: l’Italia è al 41° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, i finanziamenti sottratti ai piccoli editori hanno lasciato l’informazione nelle mani delle multinazionali della comunicazione e dei potentati economici che veicolano interessi di parte, mentre chi si accinge a voler intraprendere la professione di giornalismo, nei piccoli quotidiani locali, spesso è sotto ricattato dalle mance degli imprenditori e dei politici o silenziato dalla criminalità, e l’informazione indipendente è oramai una chimera nelle mani di pochi editori e giornalisti coraggiosi.
I giornalisti buoni, quelli onesti, spesso non riescono a fare carriera. Altri – 28 uccisi in Italia, dal dopoguerra – muoiono sul campo; destino che è capitato a Giancarlo Siani, che ha avuto come colpa quella di essere a(r)mato da una penna che ha utilizzato per raccontare la verità; come ha dichiarato Giuseppe Conte nell’intervista rilasciataci in esclusiva proprio su quella panchina nei giardini di Villa Parnaso.
«Abbiamo il dovere di raccogliere la penna che gli è caduta di mano a Giancarlo e scrivere un nuovo futuro per le nostre città, nel segno della legalità e della trasparenza», che spesso passa per la verità e la libertà di stampa.
Massimo Napolitano