Il “Capitano Giulio Mariani” del giornalista Giovanni Taranto approda in Senato

Che il Capitano Giulio Mariani fosse uno che “non guarda in faccia a nessuno” quando c’è da indagare, è cosa ormai nota. Stavolta, però, l’ufficiale dell’Arma protagonista dei romanzi del giornalista Giovanni Taranto, a un mese e mezzo dall’uscita di “Mala fede” (Avagliano editore) ha fatto addirittura “irruzione” in Senato.

Che ci faceva il suo Capitano a Palazzo Madama? Non starà un po’ esagerando?

“Mariani non è andato impugnando un mandato firmato dalla Pm Clara di Fiore – sorride Taranto – ma su invito del senatore Orfeo Mazzella, del M5S, in occasione di un tavolo tecnico di confronto sul ruolo che i media e la letteratura possono avere nella lotta alle mafie. Ed era in ottima compagnia…”.

In effetti, lo scorso quindici novembre, presso la sala Barberia del Senato, c’erano quelli che il senatore Mazzella ha definito “…alcuni tra i principali protagonisti italiani che si sono contraddistinti per il proprio impegno contro le mafie”.

Tra questi, oltre a Taranto, attuale vicepresidente della commissione legalità dell’Ordine dei giornalisti della Campania, il Senatore Luigi Nave della commissione antimafia; il generale dell’Arma dei Carabinieri Alfonso Manzo, Capo del V Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore della Difesa; Paolo Siani, fratello del giornalista assassinato dalla mafia Giancarlo Siani, nonché deputato alla Camera nella XVIII legislatura della Repubblica Italiana; Gianmario Siani, nipote del cronista ucciso e presidente della Fondazione Giancarlo Siani Onlus; il magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura Tullio Morello; il notaio ed assessore di Udine Gea Arcella; nonché la giovane attrice Mariasole Di Maio, già protagonista di importanti opere cinematografiche a tema sociale sulla pervasività della criminalità organizzata.
La seduta ha focalizzato l’attenzione sugli obiettivi principali raggiunti negli ultimi anni e soprattutto sulle nuove sfide da affrontare, tra cui quella di una corretta informazione e di una più efficace e veritiera comunicazione sui temi della legalità, della giustizia e della lotta alle mafie.

In che veste il Capitano è stato invitato a questo tavolo così altamente qualificato?

“I romanzi che lo vedono protagonista stanno riuscendo a spiegare al grande pubblico la realtà di alcuni grandi temi legati alla lotta alla criminalità, organizzata e non. A Mariani e alle storie in cui fa immergere i lettori è stato riconosciuto il merito di dare un spaccato estremamente realistico di quello che è lo scenario della lotta all’illegalità nel nostro Paese, sotto molteplici aspetti. Il tutto senza scadere nel macchiettismo, né nella facile e pericolosa esaltazione di certe figure negative, che in determinate zone e in determinati contesti sociali e culturali, può essere davvero deleteria, se non si forniscono adeguati strumenti di decodifica, specie ai più giovani”.

Insomma, Mariani mostra quella che lui stesso definirebbe “la vera verità”…

“Ci prova in ogni modo. Ma questo non significa rinunciare al ritmo, allo humor, al racconto anche delle tradizioni del Vesuviano, alla storia e alla nostra filosofia di vita. Insomma, trascina il lettore in atmosfere e situazioni avvincenti, cercando di trasmettere messaggi grazie alle emozioni piuttosto che al mero nozionismo”.

Lei ha alle spalle una carriera quarantennale nella cronaca nera, giudiziaria e investigativa: è questo che l’ha aiutata a rendere così reale il mondo in cui si muove il Capitano Mariani?

“Credo proprio di sì. Io in realtà creo soltanto la trama di fantasia intorno alla quale far ruotare il resto. Ma fenomeni, contesti, dati, ricostruzioni di meccanismi criminali, investigativi e giudiziari sono del tutto reali”.

Il senatore Mazzella, all’esito dell’incontro ha avuto parole molto lusinghiere per quello che il Capitano sta facendo: “Mi ha fatto particolarmente piacere – ha detto il parlamentare – ascoltare anche la voce dello scrittore Giovanni Taranto i cui libri, incentrati su queste tematiche, portano nelle case degli italiani l’impegno, il sacrificio e la professionalità delle nostre forze dell’ordine, che quotidianamente danno il massimo per combattere il crimine. Taranto, con il suo Progetto Mariani, che ruota intorno alle indagini dell’omonimo capitano dell’Arma, è l’esempio vivente di come anche la letteratura sia un pilastro fondamentale per debellare il malaffare”.

Prossimi appuntamenti per l’investigatore in uniforme nera, il Friuli, con presentazioni di “Mala fede” – imperniato sulla presenza delle sette e sul rapporto fra criminalità organizzata e religione – a Udine, poi come ospite d’onore al Festival del noir di Pordenone e in seguito con un evento dedicato alla fiera del libro di Roma, “Più libri più liberi”, che si terrà il nove dicembre alla Nuvola di Fuksas, all’Eur.