Catania. Non ci ha pensato due volte Giuseppe Condorelli, titolare della famosa impresa dolciaria di Belpasso, due anni fa, quando gli esattori di Cosa nostra sono andati a bussare alla sua porta. Ha immediatamente chiamato i carabinieri e ha denunciato. Oggi, quei boss che avevano cercato di intimorire l’imprenditore catanese, sono stati assicurati alla giustizia nell’ambito del blitz Sotto Scacco. In manette 40 affiliati dei gruppi di Cosa nostra di Paternò e Belpasso.
Il tentativo di estorsione
Tutto è iniziato con una bottiglia di alcol all’ingresso dell’industria dolciaria. Non era la prima volta, Condorelli è stato già vittima di rapine altri tentativi di estorsione. Ma ha sempre denunciato. “Penso che oggi ha trionfato la legalità – dice Giuseppe Condorelli a LiveSicilia – ho già espresso il mio compiacimento ai carabinieri, mi auguro che questa operazione sia l’esempio emblematico della legalità che deve trionfare in tutte le imprese”. “Io personalmente – aggiunge l’imprenditore – sono stato vicino e sono vicino alle forze dell’ordine, credo che qualsiasi attività imprenditoriale non possa prescindere dalla legalità. Lavorando onestamente si può risanare anche questa brutta piaga che ormai ci affligge da diverso tempo”.
Giuseppe Condorelli: “Denunciare conviene”
Non ha dubbi Condorelli: “Denunciare conviene, bisogna avere fiducia ed essere vicini alle forze dell’ordine se vogliamo che questa terra possa cambiare”. Dall’operazione emergono collusioni con il clan da parte di altri imprenditori che avrebbero addirittura finanziato l’organizzazione mafiosa. Condorelli segue pensiero di vita: “Oggi le associazioni mafiose tentano di aggirare determinati ostacoli, ma io sono dell’avviso che l’imprenditore debba denunciare sempre e comunque”.
Giuseppe Condorelli: la crisi dovuta al Covid
“Stiamo attraversando un momento non facile – conclude Condorelli – ma bisogna avere coraggio e forza di denunciare, sono stato sempre contrario a qualsiasi forma di usurpazione, noi imprenditori oltre ad avere un ruolo economico abbiamo anche un ruolo etico e sociale, dobbiamo essere d’esempio”.