Comune sciolto per Camorra: l’ex sindaco di Torre Annunziata ricorre al Tar

L’ex sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione ha depositato per tramite dei suoi legali, gli avvocati Armando Profili e Giorgia Esposito, il ricorso al Tar del Lazio contro lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Scioglimento avvenuto lo scorso 5 maggio, a poche settimane dalla naturale scadenza di mandato.

E ora il ricorso al Tribunale amministrativo. Ricorso che l’ex sindaco aveva annunciato ancora prima di leggere la relazione della Commissione d’accesso, professandosi da subito «estraneo ai fatti contestati». E ora i suoi avvocati cercano di “smontare” le accuse in merito a n’amministrazione, quella da lui guidata, condizionata dai clan camorristici locali.

Gli inquirenti da subito hanno cercato un collegamento con l’episodio di corruzione del dirigente dell’Ufficio Tecnico Nunzio Ariano e la politica. Ariano fu arrestato mentre riscuoteva una mazzetta da diecimila euro per appalti pubblici per la messa in sicurezza delle scuole torresi.

Nello stesso filone d’inchiesta era finito anche l’ex vicesindaco Luigi Ammendola, dapprima messo in carcere e poi rilasciato dal Giudice per le indagini preliminari.

Poi c’è la figura di Salvatore Onda che, nella relazione della Commissione d’accesso viene indicato come il “collante” tra camorra e politica. Onda inoltre, licenziato dalla Primavera – la società in house del Comune oplontino che si occupa di gestire il ciclo dei rifiuti e lo spazzamento – ha presentato ricorso al Giudice del lavoro contro un provvedimento che reputa eccessivo ed ingiusto in mancanza di un giudizio definitivo.

Qualora il Tar Lazio dovesse accogliere il ricorso di Ascione, si aprirebbero scenari politici nuovi e l’ala dei giustizialisti del suo stesso partito, il PD, sarebbe duramente sconfitta, mentre le responsabilità politiche dell’ex Sindaco – incapace di proporre un rinnovamento della città, verrebbero dimenticate subito dopo.

Massimo Napolitano