Torre del Greco, ex covo di camorra assegnato a Pride Vesuvio Rainbow: la soddisfazione di Don Ciro Cozzolino

“Ogni volta che un bene viene sottratto alla disponibilità delle mafie ed è restituito alla società civile è una vittoria per tutti. Non solo per l’ente che ne usufruisce ma per tutti. Il bene confiscato, nello specifico, diventa un presidio per i diritti civili”.

Queste le parole del prete anticamorra, Don Ciro Cozzolino, referente di Libera Contro Le Mafie del presidio di Torre Annunziata “Staiano-Pastore”, in visita ufficiale, insieme a una delegazione di Radio Siani, al bene confiscato assegnato a Pride Vesuvio Rainbow. L’immobile, con sede in Via Cimaglia, a Torre del Greco, è oggetto di una convenzione trentennale firmata tra l’associazione torrese Pride Vesuvio Rainbow (capofila ATS), Antinoo Arcigay Napoli, Human APS e ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Confiscati alla criminalità organizzata). L’ex covo di camorra sarà trasformato in “Officina Cimaglia”: sede di “Radio Pride”, oltre che spazio polifunzionale di accoglienza per le persone LGBTQI+ vittime di discriminazione, odio, marginalità sociale.

Il presidente di Pride Vesuvio Rainbow, Danilo Beniamino Di Leo si è dichiarato molto orgoglioso per questa assegnazione perché Pride si accinge, per la prima volta, a riqualificare un bene confiscato alla criminalità”. Nell’ex covo di camorra saranno realizzati vari progetti con finalità sociale. E, in aggiunta, sarà allestita la sede della redazione di “Radio Pride”.

“Tutti ci auguriamo che la sede di Radio Pride diventi uno spazio aperto al confronto e al dialogo” ha aggiunto Don Ciro Cozzolino.

Le norme italiane sull’attacco ai patrimoni mafiosi e sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie hanno compiuto, nel 2023, rispettivamente 41 e 27 anni. Un percorso lungo, che, innegabilmente, ha segnato una delle punte più avanzate dell’azione di contrasto dello Stato e del movimento di antimafia sociale alle organizzazioni criminali. Tuttavia, di recente, Libera, Cgil, Avviso Pubblico, Legambiente, Arci e Acli hanno scritto una lettera aperta di al Ministro Raffaele Fitto per avere dei chiarimenti sulla destinazione finale dei fondi europei.

“Dopo la decisione del Governo dello scorso luglio di cancellare con un tratto di penna i 300 milioni di euro previsti dal PNRR per la rifunzionalizzazione e la valorizzazione dei beni confiscati, e dopo l’approvazione della quinta rata del PNRR da parte dell’Unione Europea, chiediamo al ministro Fitto di poter avere dei chiarimenti sull’avanzamento del bando e sul reperimento di risorse alternative a copertura di quanto presentato nell’ambito dell’Avviso. Chiediamo che vengano presentate le misure attraverso le quali saranno tutelate le Amministrazioni Comunali che stanno portando avanti le proposte progettuali attraverso gare d’appalto e aggiudicazioni, e con le quali si darà sostegno a tutti i progetti risultati vincitori del bando. In un clima di forte crisi economica e sociale del nostro Paese, il rischio che alcuni Comuni possano incorrere in procedure di dissesto o di incertezza finanziaria non è accettabile”.

Nel frattempo, l’ex referente di Libera per Torre Annunziata, Don Ciro, ha concluso: “L’associazione, a Torre Annunziata, continua il suo percorso e lo fa guardando ai giovani. Sicuramente, la città ha bisogno del presidio. Torre ha le sue criticità e senza Libera verrebbe a mancare un punto ineludibile di aggregazione contro le mafie e la corruzione”.