Elezioni a Torre Annunziata, Raffaella Celone in campo con Area Socialista a sostegno di Cuccurullo: “Piano strategico e sistema museale le priorità” – La Video-Intervista

Ex assessore in una giunta tecnica, Raffaella Celone, architetto, insegnante di Arte alla Scuola Media Alfieri di Torre Annunziata e componente del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Napoli (momentaneamente si è autosospesa per il periodo elettorale), ha deciso di scendere in politica e candidarsi nella lista Area Socialista a sostegno del candidato sindaco Corrado Cuccurullo.

Figlia del noto scenografo della Rai Enzo Celone e della Professoressa Giulia Guarino.

Come mai ha deciso di candidarsi per questa prima esperienza e perché Area Socialista con Corrado Cuccurullo?

“Prima esperienza come candidata al consiglio comunale – spiega Raffaella Celone -. Però dieci anni fa, esattamente a luglio del 2014, mi fu proposto di ricoprire il ruolo di assessore all’urbanistica del Comune di Torre Annunziata in una giunta tecnica. E io mi comportai da tecnico, da architetto, quindi mi adoperai per il territorio.

Tra le altre cose cercai di reperire fondi per iniziare il PUC, il piano parcheggi. Soprattutto ottenni, con grande soddisfazione, il finanziamento per i fondi Jessica per le arcate borboniche. Tutto questo a un anno dal mandato, a luglio 2015.

Dopo 2 mesi, a settembre 2015 mi dimisi perché capii che l’amministrazione di allora rallentava inspiegabilmente i processi burocratici atti ad andare in questa direzione. Il tempo mi ha dato ragione perché le arcate borboniche da 10 anni versano nello stato che è sotto gli occhi di tutti.

Adesso mi candido al consiglio comunale, sperando di cominciare da dove avevo lasciato, nella lista civica socialista con il professor Corrado Cuccurullo che è una persona che personalmente stimo molto. Era molto stimato da mio padre, da mio fratello che si candidò nel Partito Socialista proprio con lui. Cuccurullo è una persona strutturata, competente, leale, perbene e quindi spero di poter fare un buon lavoro al suo fianco”.

Proprio Cuccurullo parla di piano strategico della città, secondo lei è un approccio corretto? Cosa introdurrebbe come obiettivo?

“Il piano strategico è un’ottima cosa, è un guardare il territorio nella sua interezza. Ovviamente, analizzando le criticità e le problematiche. Trovando soluzioni e imponendosi obiettivi anche di natura economica.

Il territorio va guardato nella sua interezza e la rinascita di cui tanto parliamo, deve partire dal territorio, dalla rigenerazione, dal riqualificare intere aree del territorio. Dal piano strategico quindi si scenderebbe in maniera puntuale ai singoli obiettivi”.

Lei ha parlato anche di sistema museale e del teatro Moderno, può fornirci qualche indicazione?

“Questo è stato un progetto di mio padre che fu Assessore alla Cultura negli anni 2000 e si adoperò moltissimo, in particolare per il Cinema Moderno. Lui professava che fosse acquistato dal Comune e tornasse ad essere il teatro cittadino. Dopo 20 anni da queste sue idee, finalmente questa cosa è divenuta realtà e ci dobbiamo adoperare, trovando finanziamenti, affinché ritorni ad essere il centro di questo sistema museale che lui progettò negli anni 2000. È una rete virtuosa di edifici esistenti da recuperare e da riorganizzare ad uso del territorio e della cultura.

Si partiva dalla stazione ferroviaria di Piazza Nicotera che sarebbe dovuta diventare, secondo il suo progetto, il museo archeologico, il museo degli Ori di Oplonti. Accanto c’era il Teatro Moderno e la casa comunale, a due passi dagli Scavi archeologici. Una congiunzione astrale favolosa. Passando, poi, dalla fabbrica d’armi che dovrebbe diventare in parte museo, in parte parco archeologico a servizio degli Scavi in quanto c’è un sottopasso favoloso che non tanti conoscono, che dall’ingresso principale dell’area fabbrica d’armi sbuca in via Sepolcri dove, appunto, sono ubicati gli Scavi di Oplonti. Il sistema museale continuerebbe inglobando anche l’area di Rovigliano con il capannone dell’ex Deriver con affaccio sul mare, una meraviglia”.

Lei è la moglie di Enzo Sica, che ruolo ha avuto suo marito nel ruolo della scelta di candidarsi?

“È sotto gli occhi di tutti che le ultime amministrazioni siano state carenti in molti punti. Insomma, la città la vediamo tutti.

Mio marito si è adoperato con passione per dialogare con un’altra parte della città, affinché si potesse trovare un sindaco con una coalizione di liste civiche, quindi avulse da partiti politici.

Aveva lavorato a un candidato sindaco che non doveva essere lui, nonostante sia passato il messaggio che volesse diventare sindaco o addirittura che dovessi essere io la candidata a prima cittadina di Torre Annunziata. Le condizioni poi sono cambiate e nel contempo la sinistra ha proposto il Corrado Cuccurullo, che non è l’espressione del Partito Democratico ma di Area Socialista e, come già ho detto inizialmente, è una persona competente e preparata, proprio per questo mi sono sentita di mettermi in gioco accanto a lui. È ovvio che mio marito per me sarà un valore aggiunto, considerata la sua competenza e la sua conoscenza del territorio e della macchina comunale, per i suoi trascorsi come city manager del Comune”.