Dispersione scolastica, Torre Annunziata maglia nera della provincia di Napoli. Seconda solo a Palma Campania

Non fa mancare la sua presenza sul podio nel report annuale sulla dispersione scolastica redatto dal Ministero dell’Istruzione, la città di Torre Annunziata che nel settore di scuola primaria si colloca al secondo posto tra tutti i comuni della provincia di Napoli, dopo Palma Campania, per l’elevato numero di alunni tra i 6 e i 10 anni che hanno fatto registrare un’alta percentuale di assenze comprese tra il 25 e il 50% di giorni di lezione totali fino al 31/01/2024, contando un numero di segnalazioni di inadempienza inviate al comune e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni maggiore rispetto ad altre città, ad esempio Caivano.

Dati negativi anche per Afragola, Grumo Nevano, Qualiano ed Ercolano. Un dato questo confermato anche negli altri settori di riferimento, la scuola media e il biennio della scuola superiore, che seppur in lieve miglioramento sono sempre alti: una fotografia sconcertante e che certifica dunque il degrado culturale dell’area provinciale di Napoli.
Non si riesce, numeri alla mano, ad arginare lo squallore e la miseria in cui versano numerose famiglie della comunità oplontina. I dati sono solo parziali, si fermano infatti al 31 gennaio di quest’anno, ma sono destinati a peggiorare nel prossimo rapporto del Ministero.
Non resta dunque che sperare in una politica territoriale migliore che torni ad occuparsi dei problemi reali della città mettendo in atto progetti concreti e di lunga visione che abbiano ricadute tangibili per la comunità torrese.
La rilevazione del MIM è finalizzata a monitorare le frequenze regolari e le mancate frequenze degli alunni delle scuole della Campania in coerenza con le progettualità in atto nel quadro del PNRR. Le recenti innovazioni normative in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione condotte dall’Ufficio grazie alle scuole e all’azione di un apposito gruppo di lavoro, si caratterizzano, rispetto ai valori di riferimento nazionali, perché riferite ad alunni e studenti in obbligo di istruzione, quindi in una fascia di età di norma compresa tra i 6 e 16 anni. Il gruppo di lavoro sulla prevenzione della dispersione nell’ambito della programmazione generale delle azioni mette al centro dell’analisi anche un altro importante dato, quella della cosiddetta “dispersione implicita” che viene stimata dall’Invalsi in base ai risultati degli studenti in occasione delle rilevazioni standardizzate.
La Regione Campania intende continuare in questo percorso di ricerca estendendo l’area di interesse anche agli anni successivi del secondo ciclo di istruzione tenuto conto che per alcuni settori e per alcuni territori è proprio nella fascia di età dai 16 ai 19 anni che si verifica una percentuale molto significativa di insuccessi e di abbandoni.

Titti D’Amelio