Mercoledì 23 aprile sulla pagina Facebook del dottor Stefano Rocco, dal titolo “Medical Center Rocco”, ormai trasformata in questo periodo in un mezzo di informazioni e comunicazione, il dottor Siro Grassi, primario ortopedico della Clinica Santa Rita di Atripalda, in provincia di Avellino, ha affrontato alcune tematiche legate alla sanità, tra cui il fenomeno della migrazione sanitaria.
Dal confronto, sono emerse idee rinnovative per annullare le differenza esistente tra la sanità del Nord e quella del Sud.
“Come prima cosa — ha esordito il dottor Grassi — bisogna eliminare i possibili conflitti di interesse che portano nelle regioni che non sono commissariate, ad innescare un meccanismo tortuoso che favorisce cliniche e medici a procurarsi più malati per incrementare il guadagno, qui si inserisce la figura di alcuni medici che agevolano l’esodo dei pazienti in altre regioni, normalmente dal Sud verso il Nord, non senza un proficuo ma lecito guadagno personale, ma con un enorme danno per il sistema sanitario regionale di appartenenza. Ogni anno ad esempio la Campania paga oltre 300 milioni di euro per la migrazione sanitaria al Nord, circa un quinto dell’intero fatturato, sottraendo risorse che ed arricchendo le regioni di destinazione, la regione che riceve più denaro nella migrazione è proprio la Lombardia con circa 800 milioni di euro all’anno”.
Il dottor Grassi ha sottolineato che per rendere veramente efficiente la Sanità Nazionale bisogna che la Politica ristabilisca il giusto equilibrio tra Nord e Sud del Paese e tra pubblico e privato. Un primo correttivo sarebbe proprio quella di creare da noi le condizioni per trattenere in casa i tanti ottimi specialisti che emigrano fuori regione con i propri pazienti, magari rendendo extrabudget le prestazioni che più frequentemente vengono attirate extraregione.
Un’altra idea particolarmente intrigante sarebbe quella, cancellato il vincolo del intrabudget per gli extraregione, di creare in Campania delle strutture di eccellenza, anche con accordi pubblico-privato magari in luoghi di alto interesse turistico (Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana, Cilento) dove attrarre noi una migrazione sanitaria di alto livello legata alle nostre bellezze ed attrattive turistiche che sono uniche al mondo, con enormi ricadute anche di tipo economico, su tanti altri settori come il turistico, l’alberghiero e la ristorazione.