“Chiacchiere e nuvole” – Puntata n. 3 – Enzo De Luca e il declino di Salerno…

De Luca è stato sindaco di Salerno, con qualche interruzione poco significativa, fin da maggio 1993, a seguito delle dimissioni del socialista Vincenzo Giordano. Indi, per quattro mandati (con l’interruzione obbligata della sindacatura di Mario De Biase, dal 2001 al 2006: oggi, De Biase è uno dei più implacabili critici di De Luca), da dicembre 1993 a maggio 2001 e da giugno 2006 a gennaio 2015. Se non s’intende mistificare la realtà vera, non si può escludere del tutto, come se fosse stato de-deluchizzato, il periodo della sindacatura di Vincenzo Napoli, dal 2015 a tutt’oggi.

Le cose si complicano…

A mettere qualche bastoncino, tra le ruote dei progetti deluchiani, ossia ad ostacolare i piani di De Luca Senior, è recentemente emerso il mistero (un tantino torbido e tutto ancora da sbrogliare) di Alberto De Lorenzo, dirigente comunale che, nel passato, ha creato non pochi imbarazzi amministrativi e conseguenziali problematiche giudiziarie, a ‘’o governatore… Il quale era stato un po’, diciamo così, superficiale. Con De Lorenzo, come con Felice Marotta. Altro fattore umano di attivazione di inchieste giudiziarie. Tutte finite con esito positivo, per De Luca.

 

Altro che il ventennio fascista…

In totale, dunque, ad oggi, solo ad oggi, ventisei anni di dominio. Che fanno impallidire il ventennio mussoliniano. Con prospettive ancora incerte, sul futuro. Povera Salerno… Ci vorrebbe proprio un luminare della Scuola Medica Salernitana. Ma, sia chiaro, per curare la popolazione, a-reattiva, a-critica, a-tutto, con De Luca…  Non certamente per curare ’o sceriffo, che fa il suo corso. Noncurante di tutto e di tutti. Salerno, sociologia di un impero minghiano. Nel senso che la dinastia deluchiana è molto somigliante a quella cinese degli imperatori Ming…

 

Le traversie giudiziarie di Piero, Junior n. 1

Il primogenito del governatore dovrà sottoporsi a processo penale per il fallimento fraudolento (bancarotta) della Ifil, società satellite del pastificio Amato. Un’ambigua faccenda di biglietti di viaggi aerei, sulla tratta per il Lussemburgo (sede lavorativa dell’oggi onorevole Piero). La candidatura per l’erede, alla Camera dei Deputati, Vicienzo se l’assicurò, con posto blindato in lista, in cambio dei voti deluchiani al congresso del Partito Democratico. Per la cronaca, Enzo De Luca ci aveva provato già una volta, in passato, a candidare il rampollo Piero.

 

Braccio di ferro con Bonavitacola (che lo vinse…)

Ma, in quel caso, Fulvio Bonavitacola non volle sentire ragioni e pretese di candidarsi, riuscendoci. Oltre al fatto che la candidatura di Piero era davvero prematura e, soprattutto, non ancora conseguibile, per Vicienzo, senza eccessivi problemi, né rinculi, a livello nazionale. Tornando alle risultanze investigative su Piero, risulterebbe che la Ifil fosse in rapporti sia con il Comune di Salerno, sia con il pastificio Amato. Sotto la sferza del Giudice per l’Udienza Preliminare, Dott. Sergio De Luca (solo omonimo di Vicienzo), Piero De Luca è accusato di aver usufruito, tra il 2009 ed il 2011, del pagamento (a carico dell’imprenditore Mario Del Mese, della ifil) di una serie di viaggi, quelli in Lussemburgo, dei quali s’è già detto. Mario Del Mese, per inciso, ha patteggiato la pena, così come ha fatto il cognato, Vincenzo Lamberti.

 

Il curriculum di Piero

Avvocato (abilitazione conseguita attraverso un ricorso al TAR), trentasette anni, coniugato, ricercatore in Diritto dell’Unione Europea, impegnato professionalmente presso la Corte di giustizia dell’UE, Piero De Luca si è da sempre occupato di argomenti comunitari, come gli aiuti di Stato, la concorrenza, la tutela dei consumatori, la gestione del fenomeno migratorio, la libera prestazione dei servizi.

 

Junior n. 2

Roberto, invece, è un commercialista trentaduenne. Vanta un’esperienza come responsabile del dipartimento Economia della segreteria provinciale del Partito Democratico (non sarebbe neppure ipotizzabile, per papà Enzo, l’adesione di uno dei due figli ad un partito diverso da quello di appartenenza paterna). Indi, dalla primavera del 2016, è diventato assessore comunale a Salerno con delega al Bilancio e allo Sviluppo. In città circolava già la voce che il padre Vincenzo lo volesse addirittura candidare a sindaco. Ad avviso di chi scrive, fu un voluto, consapevole sondaggio popolare. Nel quale Vicienzo volle misurare le forze dei due figli. Indi, Roberto optò per un ruolo meno impegnativo, anche per non rivaleggiare  col fratello Piero. Ma fu qui, in questa contingenza, che il pur scaltro e volpone Vicienzo iniziò a percepire che il simultaneo percorso politico dei due virgulti non sarebbe stato comodo come un pranzo di gala…

 

La quarta puntata de “Il declino di Salerno” sarà on line, su ERREEMME NEWS.it, giovedì 23 maggio (le prime tre puntate sono state pubblicate il 12, il 16 ed oggi, 19 maggio)

Queste son situazioni di contrabbando…

Chiacchiere e nuvole

La faccia tosta d’ ’a politica…

Il vento gonfia ogni polemica…

Che voglia di piangere ho!

Masuccio 2000