Referendum 8-9 giugno, se non voti decidono gli altri: cosa rischi a restare a casa (esempi pratici)

L’8 e il 9 giugno 2025, il popolo italiano è chiamato a decidere su cinque quesiti referendari che riguardano diritti dei lavoratori e integrazione sociale. Sono temi concreti, che incidono sulla quotidianità di milioni di cittadini.

Votare non è solo un diritto: è un atto di responsabilità. Ecco cosa c’è in gioco, con esempi pratici per capire meglio ogni quesito.

1.  Reintegro in caso di licenziamento illegittimo

Cosa si vota: abrogare la parte del Jobs Act che, nei contratti a tutele crescenti, impedisce al lavoratore licenziato ingiustamente di essere reintegrato.

Esempio pratico:
Alessandro lavora in azienda da 6 anni. Viene licenziato con una motivazione vaga (“calo di produttività”) che si rivela falsa. Oggi, se ha un contratto post-Jobs Act, può solo ricevere un’indennità economica. Se vince il sì al referendum, potrebbe essere reintegrato nel suo posto di lavoro, come accadeva prima del Jobs Act.

2.  Tutela dei lavoratori nelle piccole imprese

Cosa si vota: cancellare la norma che esclude l’obbligo di reintegro per chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti.

Esempio pratico:
Martina lavora in un negozio con 6 dipendenti. Viene licenziata per aver chiesto più pause per allattare il figlio. L’azienda non ha una reale giustificazione. Con la legge attuale, non ha diritto al reintegro. Se vince il sì, potrà essere tutelata allo stesso modo di chi lavora in grandi aziende.

3.  Contratti a termine

Cosa si vota: abrogare le norme che consentono contratti a termine ripetuti senza una reale giustificazione.

Esempio pratico:
Marco lavora in un fast food. Ogni 6 mesi, gli rinnovano il contratto, sempre a tempo determinato, da 3 anni. La sua vita è bloccata: non può chiedere un mutuo, non può pianificare un futuro. Con l’abrogazione, le aziende saranno obbligate a stabilizzare chi copre ruoli permanenti.

4. Responsabilità solidale negli appalti

Cosa si vota: eliminare la norma che limita la responsabilità del committente quando un lavoratore subisce un infortunio o una violazione contrattuale da parte dell’appaltatore.

Esempio pratico:
Diego lavora come operaio per una ditta che ha l’appalto della pulizia in un ospedale pubblico. Subisce un grave infortunio per mancanza di dispositivi di sicurezza. La ditta fallisce e nessuno paga i danni. Se il referendum passa, anche l’ospedale (committente) sarà responsabile solidale.

5.  Cittadinanza italiana per stranieri residenti

Cosa si vota: ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per fare richiesta di cittadinanza.

Esempio pratico:
Sarita vive in Italia da 6 anni, ha un lavoro, paga le tasse, parla italiano fluentemente e i suoi figli sono nati qui. Oggi, deve aspettare ancora 4 anni per chiedere la cittadinanza. Se vince il sì, potrà farlo subito, ottenendo diritti pieni, tra cui quello di voto e accesso a concorsi pubblici.

Quando si vota?

  • Domenica 8 giugno 2025 – dalle 7:00 alle 23:00
  • Lunedì 9 giugno 2025 – dalle 7:00 alle 15:00

Il tuo voto conta davvero

Ogni singolo voto contribuirà al raggiungimento del quorum del 50%+1 necessario per rendere validi i referendum. Non votare significa lasciare che altri decidano per te — anche su temi che potrebbero un giorno toccarti da vicino.

Votare è partecipare. Votare è costruire. Votare è non restare spettatori mentre si decide il futuro del lavoro, della giustizia sociale e della convivenza civile.

L’8 e 9 giugno: scegli di esserci. Vota.

Francesco Pio Scaramozza