4 luglio 1986: trentaquattro anni fa veniva ucciso l’imprenditore torrese Luigi Staiano

Resta impresso nella memoria dei cittadini oplontini il sacrificio del giovane imprenditore edile Luigi Staiano. Era il 4 luglio del 1986, quando Staiano venne ucciso a Torre Annunziata da due sicari in sella ad una moto coperti da casco. Aveva solo 35 anni.

Con la camorra Staiano non aveva niente a che fare, anzi aveva soltanto risposto alle sue ingiustizie e prepotenze: il giovane imprenditore si era rifiutato di pagare il “pizzo” e aveva denunciato tutto ai carabinieri. Il gesto di Staiano spiazza la camorra locale, che decide di punirlo vilmente con la morte.

Come ogni anno, il Comune di Torre Annunziata ha voluto rinnovare il ricordo di Luigi Staiano. Questa sera alle ore 20 nella Basilica di Maria SS. della Neve sarà celebrata una messa in memoria del giovane imprenditore assassinato. Dopo la cerimonia verrà deposto un fascio di gerbere gialle, simbolo di legalità e speranza, nei pressi di Palazzo Fienga, l’ex fortino del clan Gionta, il quale, tra l’altro, sarà destinato a diventare sede delle forze di polizia. Alla manifestazione prenderanno parte i vertici dell’amministrazione comunale e il Presidio Libera di Torre Annunziata, rappresentato da don Ciro Cozzolino, intitolato proprio a Staiano e a Raffaele Pastore, altra vittima innocente di camorra, anch’egli assassinato perché denunciò i suoi estorsori.

Ricordare Luigi Staiano, come tutte le vittime innocenti di camorra, resta un dovere per tutti i cittadini di Torre Annunziata. Il coraggio del giovane imprenditore è esemplare per tutti coloro che, ad oggi, subiscono i soprusi dei clan locali. La camorra, che troppe volte si spaccia come “paladina” del popolo, si rivela tuttavia come il suo peggior nemico e si combatte con il buon senso e l’onestà dei cittadini, non solo con le forze dell’ordine. Soltanto denunciando chi cerca di imporsi con la prepotenza si riuscirà davvero ad alzare la testa e a ribellarsi alla camorra. Perché si sa: l’omertà e il silenzio uccidono più dei proiettili.