I funzionari russi sono impegnati a cercare di reclutare centinaia di migliaia di uomini per la guerra in Ucraina evitando una nuova mobilitazione, sicuramente impopolare. Ma al tempo stesso vi è crescente allarme per la mancanza di forza lavoro civile. E’ quanto si legge in documenti riservati della Cia, parte della fuga di notizie online, di cui è accusato il giovane membro della Guardia Nazionale Jack Texeira.
Secondo uno dei documenti, scrive il Washington Post, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe approvato a metà febbraio la proposta dei militari di reclutare senza clamore 400mila altri uomini nel corso del 2023. Per mettere Putin e il Cremlino al riparo dello scontento popolare, si legge in altro documento, il piano impone ai governatori regionali di organizzare campagne di reclutamento e continuare ad attingere alle carceri. L’obiettivo è reclutare 415mila uomini, “300mila dei quali destinati alla riserva e 115mila per formare nuove unità o rinforzare altre”, nota l’intelligence, basandosi sulla stima di un deficit “di 50mila combattenti e 40mila riservisti” nelle forze russe in Ucraina.
Ma alcuni funzionari economici di oppongono a questa strategia perché aggraverebbe la mancanza di forza lavoro, la più grave degli ultimi 20 anni, dovuta alla guerra e la fuga all’estero di molti lavoratori qualificati. Allarmi in questo senso sono giunti dalla Banca Centrale russa e l’istituto di politica economica Gaidar.
Mosca non ha mai diffuso dati ufficiali sul numero di uomini dispiegati e quello sulle perdite, 5937 morti, diffuso a settembre, è ritenuto molto al di sotto della verità. Varie stime, scrive il Post, ritengono che circa la metà dei 500mila coscritti e dispiegati negli ultimi 15 mesi siano ancora disponibili. Comunque i documenti rivelano come anche i servizi russi dell’Fsb ritengano che la Difesa nasconda il numero dei morti. La loro valutazione, si legge, è “il numero di russi feriti o uccisi in azione si avvicini a 110mila”.
Fonte AdnKronos.com