Torre Annunziata, accusato di una rapina commessa a Trecase: assolto dopo 9 anni

Assolto dalla contestata rapina aggravata. Al termine di un lungo processo dibattimentale Cesare Palmieri è stato assolto ieri dal Tribunale di Torre Annunziata (Presidente Fiorentino).

Le indagini condotte dai carabinieri di Trecase nascevano dalla denuncia della persona offesa che in un pomeriggio del maggio 2015 mentre era intento a lavare la propria autovettura veniva aggredito alle spalle da un uomo di corporatura robusta che, una volta scaraventato al suolo, gli strappava la collana d’oro che aveva al collo per poi dileguarsi a bordo di una auto Volsvagen modello Polo.

I carabinieri di Trecase, dove l’uomo si era recato per sporgere denuncia, apprendevano dallo stesso le prime due lettere e due numeri della targa e contestualmente attraverso interrogazione banca dati, risalivano all’autovettura in uso all’imputato che, pochi giorni prima, ne era stato controllato a bordo con altro soggetto.

Dopo qualche giorno dalla rapina del 13 maggio 2015, la persona offesa effettuava riconoscimento fotografico del Palmieri. L’ipotesi della pubblica accusa, che ha chiesto 4 anni di reclusione, non è stata ritenuta valida.

É stata accolta invece la tesi difensiva (rappresentata dagli avvocati penalisti Maria Palmieri e Roberto Cuomo) che ha fatto emergere in dibattimento la fragilità dell’accusa: fu mostrata nell’immediatezza dei fatti una sola foto alla persona offesa (molto probabilmente ritraente l’imputato) e poi successivamente a distanza di 5 giorni dal fatto veniva messo a disposizione un album fotografico con l’effigie di 6 soggetti, “suggestionando il denunciante e viziandone il ricordo – secondo la difesa -, sull’erronea convinzione che l’aver in uso il Palmieri un’auto modello Polo ed essere residente a Trecase e noto alle forze dell’ordine rappresentasse un dato da solo capace di individuarne l’autore della rapina”.

Inoltre, non è stato indicato il meccanismo utilizzato dalla Polizia Giudiziaria per completare il numero della targa parzialmente fornito dal denunciate ed infine è stata fatta emergere la contraddittorietà della persona offesa in ordine all’indicazione delle fattezze fisiche e somatiche del “malfattore” capelli neri, di media lunghezza in denuncia, capelli biondi corti nel corso della sua escussione in dibattimento.

Alla luce delle contraddizioni e lacune fatte emergere dalla difesa nel processo , il Tribunale ha mandato assolto l’imputato, nonostante la p.o. l’avesse riconosciuto. Allo stato dopo circa 10 anni di processo resta ignoto l’autore della rapina.