Roma. Il tredici ottobre scorso, il presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo (Movimento 5 Stelle), ha presentato una proposta di legge che apporta «modifiche agli articoli 1058 e 1462 del Codice dell’ordinamento militare». La proposta vuole riformare la normativa esistente in materia di attribuzione di merito, encomi ed elogi.
Secondo Rizzo, si tratterebbe di «una materia molto sensibile per il mondo militare», perché «ricevere uno o più encomi può portare ad un avanzamento di carriera, e incide nella vita concreta e nelle aspettative dei cittadini in uniforme». «I criteri per il conferimento degli encomi risultano spesso discrezionali -continua il deputato pentastellato-. Con la nostra proposta inseriamo maggiori elementi di trasparenza e di merito».
In che modo si realizzerebbero i principi di uguaglianza e trasparenza nella proposta di legge?
«Attualmente le ricompense che possono essere concesse per particolari meriti sono l’encomio solenne, l’encomio semplice e l’elogio. L’encomio solenne deve essere riconducibile al compimento di un atto eccezionale, quello semplice deve essere sostenuto da una motivazione che esalti il prestigio del Corpo o dell’Ente di appartenenza. Entrambi gli encomi sono conferiti da un Generale o da un Ammiraglio a seconda della Forza Armata di appartenenza. Al fine di perseguire principi ispirati alla meritocrazia, giustizia ed uguaglianza prevediamo diverse cose come la stesura, in aggiunta al verbale, di uno statino prodotto da chi propone il militare per l’avanzamento di carriera. Questo statino dovrebbe contenere, oltre al punteggio, le motivazioni del giudizio di idoneità e le valutazioni di merito di ciascun membro della Commissione. Consentiremo in questo modo di rendere trasparenti i giudizi che hanno determinato o meno l’idoneità del militare all’avanzamento al grado superiore. Il conferimento di un encomio dovrebbe trovare larga pubblicità nelle Forze Armate proprio perché può fungere da esempio per tutti i militari oltre che per il resto della popolazione civile. Per questo prevediamo la sua pubblicazione in una sezione dedicata del portale web del Dicastero della Difesa. Affiancherebbe inoltre uno specifico archivio digitalizzato, adeguatamente predisposto per monitorare il conferimento delle attività premiali».
Come è stata accolta questa proposta dai vertici militari e della Difesa oltre che dalle altre forze politiche?
«So che nel mondo militare c’è una certa attenzione e curiosità, oltre che legittime attese, sull’evoluzione di questo tema. Non ho avuto impressione di nessuna chiara ostilità. D’altronde gli uffici legislativi del Ministro e delle Forze Armate hanno sempre un atteggiamento di collaborazione e confronto con le Camere e questa è una tipica iniziativa parlamentare. Ho avuto segnali positivi da diverse forze politiche della maggioranza di governo. La mia proposta è aperta al contributo di tutti, può essere ovviamente integrata e migliorata. L’importante è che non sia snaturato il suo senso di fondo, che vuole contribuire a rendere più trasparente tutto il procedimento. Sono stati presentati degli emendamenti che verranno esaminati alla fine di un ciclo di audizioni che è nel programma di lavoro della Commissione per i prossimi giorni e che è stato richiesto per dare seguito ad ulteriori approfondimenti e sciogliere eventuali perplessità».
Quando spera di poter far arrivare in aula la proposta di legge?
«La mia speranza è che sul testo si registri una convergenza così ampia da consentire alla Commissione di richiedere al Presidente della Camera l’assegnazione in sede legislativa del provvedimento. In quel caso la Commissione Difesa lavorerebbe con i poteri dell’Aula. Qualora non si arrivasse a questa larga intesa, seguiremo la procedura ordinaria, approvandola da prima in Commissione e chiedendo che sia calendarizzata in Aula. In questo secondo caso non posso fare delle previsioni temporali certe».
Sebastiano Santoro