Non si intravedono soluzioni riguardo al problema del mancato pagamento dei salari accessori ai dipendenti della Polizia municipale di Pompei. O meglio, la soluzione esiste e consisterebbe nell’effettuare tali pagamenti, richiesti ormai da mesi. Le proteste dei sindacati continuano, ma dei soldi neanche l’ombra.
Dopo la caduta della giunta Amitrano lo scorso febbraio, si sperava in una risoluzione della questione che, tuttavia neanche durante l’amministrazione provvisoria del Commissario prefettizio Santi Giuffrè è avvenuta. Ai sindacati sorge spontanea tuttavia una domanda: “Dove sono finiti i circa 2 milioni e mezzo di euro, provenienti dai proventi delle contravvenzioni e dalla ZTL, destinati inizialmente alla Polizia municipale? “
A questo quesito non è stata data alcuna risposta. E nel frattempo i soldi non arrivano: “Ad oggi non vi è stato alcun riscontro alle richieste avanzate nel corso dell’ultima riunione di Delegazione Trattante – scrivono Antonio Fascia, di Cgil Fp, Vincenzo Pagano, di Cisl Fp, e Mario Russo, di Uil Fpl – Purtroppo, come ormai avviene da tempo, la parte pubblica convoca le organizzazioni sindacali solo formalmente, per poi di fatto venir sempre meno alle richieste avanzate dalle stesse ed evitare puntualmente di affrontare le problematiche dei lavoratori. Nel corso della ultima Delegazione Trattante abbiamo dimostrato la nostra piena disponibilità, approvando il nuovo orario della Polizia Municipale”.
“In quella stessa sede – proseguono – furono avanzate delle richieste specifiche e la parte pubblica si riservò qualche
giorno per fornire riscontro; purtroppo, ad oggi non è giunto alcun riscontro. Ancora non è stato fornito il dato degli incassi dei proventi contravvenzionali riferito agli anni 2017, 2018, 2019, non è stata data alcuna risposta alla possibilità di riconoscere il buono pasto alla Polizia Municipale, non vi è stato alcun riscontro alle problematiche esposte sempre in quella riunione. Nel rispetto delle corrette relazioni sindacali e della buona educazione era doveroso almeno fornire delle risposte, seppur negative, invece,come al solito, l’amministrazione ha prima chiesto l’approvazione del nuovo orario alle organizzazioni sindacali, e poi è diventata ‘latitante’ “.
Per i sindacati, dunque, la misura è colma: c’è bisogno di risposte concrete, in mancanza delle quali saranno presi provvedimenti di lotta sindacale.