Intervista a Francesco Scarano del Teatro Lendi: «Stefano De Martino per la prima nazionale. Belen in prima fila? Un piacere ospitarla»

Il mondo del teatro sembra essere ritornato alla normalità, quella che inizierà nel prossimo autunno sarà sicuramente la stagione che darà il via a una nuova vita al settore. Abbiamo intervistato Francesco Scarano, direttore del Teatro Lendi di Sant’Arpino in provincia di Caserta (Via Alessandro Volta, 144 – Sant’Arpino CE). Con lui abbiamo parlato della prossima stagione teatrale, degli spettacoli e degli attori in cartellone, come quello del volto di Rai 2 Stefano De Martino e di tanto altro ancora. Ecco di seguito l’intervista esclusiva a Francesco Scarano.

Intervista a Francesco Scarano del Teatro Lendi

Francesco si è ripartiti con il teatro, in programma c’è una stagione ricca di appuntamenti con prime nazionali?

«Siamo ripartiti già con la scorsa stagione. Un’annata di transizione che è servita a chiudere il cerchio del 2020. Abbiamo dovuto traghettare il teatro verso la nuova stagione 2022/2023. Quella dello scorso anno è stata una stagione di spettacoli diversi, senza compagnie numerose, ma quasi tutti gli spettacoli con un singolo attore o con un massimo di tre attori. È stata una stagione un po’ più limitata. Qualcuno mi dice si riparte da zero, io dico che noi ripartiamo da 10, con 10 spettacoli e con tutti numeri 10, un numero che nel mondo del calcio viene dato ai campioni».

In cartellone c’è lo spettacolo di Stefano De Martino, diventato uomo di punta di Rai 2.

«Stefano De Martino parte con questa nuova avventura teatrale, con la prima nazionale proprio da noi al Teatro Lendi. Uno spettacolo che lo vedrà protagonista».

Stefano cade in una data particolare, l’8 marzo: è voluta oppure è casuale?

«È capitato, non è una data voluta. Lui resterà in scena con lo spettacolo l’8, il 9 e il 10 marzo 2023».

Come nasce l’idea di avere Stefano De Martino in cartellone al Teatro Lendi?

«Quando mi hanno detto che c’era la possibilità di avere lo spettacolo di Stefano De Martino ho accettato subito. Lui è un uomo di spettacolo, è un vero talento da palcoscenico. Ha tantissime qualità, è molto simpatico, sa come intrattenere il pubblico senza essere banale».

Ci potrà essere la possibilità di vedere Belen Rodriguez in prima fila?

«Beh non saprei, Stefano starà qui almeno 15/20 giorni, credo possa esserci l’eventualità che Belen Rodriguez possa raggiungerlo. Potrebbe essere qui e assistere alla prima dello spettacolo in prima fila. Per noi sarà un piacere se vorrà venire».

Dall’apertura post Covid a oggi, il teatro è tornato quello di prima o la gente ha ancora timore nel venire in sala a causa dei contagi?

«Nella fase di ripresa ero molto preoccupato della risposta del pubblico, mi sono dovuto ricredere perchè nonostante il teatro sia stato il luogo dove le restrizioni sono durate più che in altre parti, le persone pur di vivere l’esperienza del teatro hanno dimenticato di avere sul volto la mascherina. Il teatro è servito al pubblico come strumento di ritorno alla normalità, l’unica cosa era la presenza della mascherina, ma pur di essere a teatro le persone hanno sopportato volentieri anche la quella. Un po’ di caos è stato creato solo con il green pass, ma anche quello è stato ormai risolto. Nella sua giustezza il green pass ha creato delle complicazioni».

La paura di quei momenti durante le restrizioni per un direttore di teatro quali sono state?

«La paura è stata quella di non tornare a vivere momenti di spensieratezza sia noi addetti ai lavori ma anche il pubblico. Credo sia stata una paura non solo di noi del mondo del teatro ma un po’ di tutti».

Veniamo al cartellone: ci sono nomi importanti?

«È una scelta che sposo da anni, ogni spettacolo è diverso dall’altro, non solo in termini di contenuti ma, anche come tipologia di spettacolo. Questa scelta è voluta ed è nel rispetto della mia tradizione di gestione del Teatro Lendi, quella di avere spettacoli di diverso genere. Ci sarà la commedia, lo spettacolo di carattere one man show, lo spettacolo di prosa e molti altri generi».

Cosa vedremo in scena?

«Carlo Buccirosso metterà in scena una commedia comico-brillante, quello di Alessandro Siani è un vero e proprio uno one man show come quello di Stefano De Martino. Lo spettacolo di Sergio Rubini è uno spettacolo in prosa sulla vita dei fratelli De Filippo, Sal Da Vinci porterà una commedia musicale, un vero e proprio musical. Massimo Masiello metterà in scena il teatro canzone. Poi ci saranno Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra con uno spettacolo straordinario. Troviamo poi la comicità di Biagio Izzo e Mario Porfito. Poi ancora Silvio Orlando con un racconto teatrale commovente e attualissimo. A chiudere la stagione sarà Cristina Donadio con Solis sting quartet Capone Bungt Bangt, un nome straordinario della scena cinematografica e teatrale italiana. Vidi un suo spettacolo e mi innamorai letteralmente di quel mix di suoni e della sua voce, in questo spettacolo sembra la serena Partenope che decanta dei versi alla sua Napoli. Quando la vedi sul palco ti da’ l’impressione di una leonessa che divora il palco».

Massimo Masiello porta in scena uno spettacolo che nasce anche da una tua idea?

«Mette in scena il teatro canzone, uno spettacolo che nasce da una mia idea, un racconto di tre decenni: ’70, ’80 e ’90, che hanno messo le fondamenta della musica pop. Sono pezzi che non stancano mai e non hanno età».

Oltre alla stagione teatrale quali altre attività ci sono in programma?

«Come ogni anno ci saranno degli eventi fuori abbonamento. Una serie spettacoli e di concerti, come quello di Fabio Concato che abbiamo già fatto qualche anno fa ed ebbe un bel riscontro. Poi ci sono altre cose in ballo, aspettiamo solo l’ufficialità».

Come vedi da qui a 5/10 anni il Teatro Lendi?

«L’augurio che faccio a me stesso e al Teatro Lendi è quello di un decennio di stabilità, dove si potrà programmare il lavoro senza preoccupazioni come quelle degli ultimi anni. Ovviamente mi auguro e auguro al Teatro Lendi una crescita continua e, che invece di tre repliche di fare quattro o anche cinque repliche per spettacolo. Spero che il Teatro Lendi possa funzionare 365 giorni all’anno. Il teatro vive anche di pause e, spero possano nascere idee anche per i periodi cosiddetti spenti».

C’è l’idea di un festival lì a Sant’Arpino?

«È un’idea che mi affascina. Per mettere in piedi un progetto importante c’è bisogno di solide basi. In giro c’è un po’ di tutto, io vorrei mettere in piedi qualcosa che non faccia fare una brutta figura».

All’interno dei Teatro Lendi c’è anche un punto dedicato alla ristorazione.

«Il ristorante è tornato a lavorare come prima, noi nonostante le materie prime siano aumentate, abbiamo scelto di non aumentare i prezzi. Le persone sono ritornate e noi siamo grati di questo».