Elezioni a Torre Annunziata, Alberto Borrelli (Orgoglio e Dignità): “Palazzo Fienga non va abbattuto”

Torre Annunziata. Alberto Borrelli, candidato al consiglio comunale con la lista civica Orgoglio e Dignità torrese a sostegno del candidato sindaco Carmine Alfano, interviene sulla polemica riguardante l’abbattimento di Palazzo Fienga.

“Non ripetiamo l’errore del pastificio Vitagliano. La camorra non si estirpa mostrando i muscoli. Troppo comodo. L’abbattimento dello storico pastificio Vitagliano resta una ferita aperta, un danno irreparabile e un grave errore di calcolo mediatico. Tra pochi mesi nessuno più se ne ricorderà, come se non fosse mai esistito. Chi è camorrista anche solo nell’anima ha esultato per una scelta insperata quanto disperatamente sbagliata. Stessa sorte, anche peggio, si annuncia per Palazzo Fienga”.

Così Alberto Borrelli, che poi aggiunge “In questo caso l’abbattimento suonerebbe come una sconfitta ancora più cocente. Niente di meglio che usare il rumore delle ruspe per coprire silenzi assordanti dei cosiddetti professionisti dell’anticamorra. Buttare giù Palazzo Fienga sarebbe profondamente sbagliato. Molti ricordano, ma preferiscono rimanere a guardare per timore di risultare politicamente scorretti. Ripeto: Palazzo Fienga non va demolito proprio perché è stato un terribile incubatore di nuove aziende di malaffare. Per questo, insisto, deve rimanere in piedi come un faro che illumina il buio della rassegnazione e dell’omertà. Palazzo Fienga non può scomparire: lascerebbe un vuoto senza memoria. Non deve cadere nel dimenticatoio. Il sacrificio di tante, troppe vittime della violenza e della tracotanza malavitosa deve essere ricordato”.

E conclude: “Palazzo Fienga va recuperato, ristrutturato e restituito alla comunità degli onesti. Deve rimanere in piedi e rivivere e tornare ad essere abitato. Tutto ciò per non dimenticare, per educare le coscienze e infondere fiducia nelle Forze dell’Ordine, nella Magistratura e nelle istituzioni elettive. Propongo dunque un referendum popolare e l’acquisto da parte della cittadinanza torrese di un singolo mattone. Si costruirebbe così una grande casa della speranza divenendo, perché no, un sito Unesco unico nel suo genere”.