È morto Sandro Petrone, storico inviato di guerra e conduttore del Tg2

Lutto nel mondo del giornalismo. È morto quest’oggi, all’età di 66 anni, Sandro Petrone, volto noto nel giornalismo televisivo, storico conduttore dell’edizione delle 13 del Tg2 nel periodo compreso tra il 1997 e il 2012. Prima di divenire conduttore, si è distinto nel campo giornalistico come inviato di guerra, seguendo, con i rischi del mestiere, i maggiori conflitti degli anni Novanta del secolo scorso, come la prima guerra del Golfo e la guerra in Jugoslavia.

Nato a Napoli, Petrone ha vissuto la sua carriera giornalistica accompagnato da una grande passione: la musica. Una passione per la quale s’impegnò notevolmente in gioventù, arrivando a comporre brani e a collaborare con noti artisti partenopei, come Enzo Gragnaniello, Edoardo Bennato e Pino Daniele.

Una volta diventato giornalista, fu costretto a mettere da parte la musica, ma non a eliminarla del tutto. Il tempo per essa è stato ritrovato: ma questa volta la musica si trasforma in una forza consolatrice, in un periodo buio per il giornalista: la scoperta di un microcitoma, un tumore molto aggressivo che colpisce i fumatori. La malattia, seguita continuamente dai medici dell’ospedale Pascale di Napoli, lo obbligò a lasciare definitivamente la sua professione nel 2016.

E oggi, dopo 4 anni di lotta, fatti di musica, passione e sorrisi, ma anche di dolore e sofferenza, Sandro Petrone si è spento. A dare l’annuncio è stato il segretario nazionale dell’Usigrai Vittorio Di Trapani in un post sulla sua pagina Facebook: “Ha lottato con la grinta degli inviati di razza — scrive Di Trapani — non ha mai nascosto la malattia. Anzi, l’ha combattuta tornando a dedicarsi alla passione di sempre: la musica.Per me è stato anche un docente. Sandro Petrone non lavorava in tv, conosceva e sapeva fare televisione”.

Dario Gargiulo