Convegno pastorale diocesano 2019: intervista all’arcivescovo di Sorrento-Castellammare Francesco Alfano

Castellammare di Stabia. Tra una settimana sarà tutto chiaro: dove e come la Chiesa dell’Arcidiocesi di Sorrento Castellammare di Stabia, guidata dal Vescovo Francesco Alfano, camminerà nei prossimi mesi per incontrare tutti: chi vive dentro e chi è al di fuori dai contesti ecclesiastici.

Eccellenza, la prossima settimana si annuncia importante per l’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, per un convegno che interroga i partecipanti sul tema dell’ “uomo oggi, nei contesti attuali”, che voi avete definito “Luoghi”, cioè Ambiente, Cultura, Dolore-Solitudine, Festa, Lavoro e Mondo digitale. Ma che cosa spinge il cristiano a interrogarsi su questi temi?”.

«Ci stiamo interrogando da tempo su come vivere la nostra missione di testimoni del Risorto nel nostro tempo e nel territorio in cui insiste la nostra Chiesa di Sorrento-Castellammare di Stabia. Il Vangelo, infatti, non può essere predicato in modo astratto: Gesù incontrava la gente dove viveva: nei villaggi e lungo la strada, al lavoro o nelle case.

Non soltanto nelle sinagoghe o nel tempio di Gerusalemme. Stimolati fortemente dall’esempio e dall’insegnamento di Papa Francesco, ci siamo chiesti quali sono i “luoghi” non solo geografici ma esistenziali che abitano le persone che ogni giorno incontriamo. Ne abbiamo individuato alcuni, che riteniamo assai importanti anche se non esaustivi. Non vorremmo avvicinarci a nessuno con la presunzione di chi ha la verità, ma con il grande desiderio di condividere “la gioia del Vangelo nella compagnia degli uomini”».

Nella prima giornata del convegno al Teatro delle Rosea a Piano di Sorrento, il giorno 18 ottobre, dialogheranno due studiosi molto diversi tra loro: il filosofo Massimo Cacciari e il teologo Giuseppe Guglielmi. Trattandosi di un confronto che al centro pone il Vangelo, perché chiedere il contributo di Cacciari, che non è un credente, anzi, si potrebbe definire agnostico?

«È un convegno aperto a tutti, per metterci insieme in ascolto della storia di cui siamo protagonisti senza tante volte nemmeno rendercene conto. Ecco perché abbiamo pensato a un filosofo e un teologo che dialogano, confrontandosi su temi che stanno a cuore a tutti per comprendere cosa sta accadendo all’uomo del nostro tempo.

È il Vangelo che ci spinge ad andare incontro a ogni persona, al di là del suo credo religioso. E, dunque, abbiamo ritenuto molto utile offrire un contributo da due prospettive differenti, che hanno però in comune l’amore per l’uomo e le sue grandi potenzialità da non sciupare o tenere solo per sé».

Quali sono i “frutti” che la Sua Diocesi auspica al termine del convegno?  Come si caleranno nelle realtà locali le riflessioni che emergeranno dai lavori programmati?

«I laboratori che impegneranno i delegati di tutte le comunità parrocchiali, previsti per il giorno 19, a Vico Equense   sono stati pensati in modo da offrire, con l’aiuto di esperti, strumenti operativi concreti, nel tentativo di metterci efficacemente in ascolto di coloro che ci stanno accanto prendendo sul serio le loro attese, condividendo gioie e dolori, facendo nostre le delusioni e le speranze che portano nel cuore.

Vorremmo in conclusione operare quella conversione pastorale che ci consente di non avvicinarci più agli altri partendo da noi, e ci rende capaci di  camminare insieme sulla via della fraternità attraversando  i sentieri della solidari