Come a Bagheria (Pa) dove ha vinto Filippo Tripoli col 46%, anche ad Aci Castello (Ct), 18.600 abitanti, la sfida elettorale si risolve al primo turno: vince le amministrative Carmelo Camillo Scandurra con il 53,74% (dato definitivo), appoggiato dal Pd e da liste civiche; dietro si piazza il candidato del centrodestra, Ignazia Clara Carbone con il 30,88%. Gli altri cinque comuni dove si è votato con il maggioritario vanno al ballottaggio: Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Monreale.
Si registra un forte calo di affluenza: ha votato il 56,86%(248.243) dei 436.567 elettori. A Caltanissetta, unico capoluogo al voto, è andato alle urne il 56,70 % degli elettori l’8,16% in meno rispetto alle precedenti comunali. I dati sono contenuti nel report affluenza del sito della Regione siciliana. A Castelvetrano, comune sciolto per mafia, il calo dei votanti è pesante: ha votato il 55,28% degli elettori, il 20 % in meno delle precedenti comunali.
I dati parziali indicano una battuta d’arresto del M5s nei comuni dove il movimento aveva vinto le ultime amministrative (Bagheria e Gela), un buon risultato della Lega anche se non sfonda rispetto alle piazze strapiene che avevano accolto Matteo Salvini e la buona affermazione dei candidati frutto delle “strane alleanze” fra centrodestra e centrosinistra.
C’e soddisfazione nel M5S per il risultato ottenuto. La Lega in Sicilia è stata battuta dal M5S ovunque a dimostrazione del fatto che quando non corre con il centrodestra è sempre dietro il M5S: è quanto si apprende da fonti del M5S. Le stesse fonti sottolineano la loro soddisfazione perché il M5S va al ballottaggio a Caltanissetta e rimarcano: a dimostrazione dei nostri anticorpi e della coerenza su legalità e lotta alla mafia, M5S va al ballottaggio a Castelvetrano.
“Le amministrative in Sicilia – dichiara Luigi Di Maio – hanno ancora una volta dimostrato la solidità del M5S. Quando si gioca ad armi pari e anche gli altri corrono con una sola lista mostriamo tutta la nostra solidità, ma la grande soddisfazione è essere arrivati al ballottaggio nell’unico capoluogo di provincia al voto: Caltanissetta. Senza contare il ballottaggio nel Comune di Matteo Messina Denaro, Castelvetrano, a dimostrazione dei nostri anticorpi su legalità e lotta alla mafia. Il cambiamento continua”.
A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto, andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37% circa), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20%) del M5s; Oscar Aiello della Lega è quarto, dietro a Salvatore Messana del centrosinistra. Sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (37%) e Giuseppe Spata (31%) a Gela: il primo è sostenuto dall’alleanza tra il pezzo di Fi vicino a Gianfranco Miccichè e il Pd, il secondo è il candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi; male il M5s, che aveva stravinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana che si ferma al 14% (quarto).
A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire (29%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28%) del M5s; si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, unico candidato con il simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione. A Mazara del Vallo, se la vedranno al secondo turno Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega. A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24%), autonomisti e Diventeràbellissima, e l’uscente Pietro Capizzi (23%), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra.