8 luglio, santo del giorno: Santi Aquila e Priscilla

L’8 luglio la Chiesa fa memoria dei Santi Aquila e Priscilla, una coppia di sposi ebrei convertiti al cristianesimo, noti per il loro profondo impegno missionario e per essere stretti collaboratori dell’apostolo Paolo. La loro storia, intrecciata con le prime comunità cristiane, è un esempio vivo di fede coniugale al servizio della Chiesa.

Testimoni del Vangelo nel matrimonio

Aquila era un ebreo del Ponto, mentre Priscilla (detta anche Prisca) probabilmente era di origine romana. La coppia fu costretta a lasciare Roma a causa dell’editto dell’imperatore Claudio, che ordinava l’espulsione degli ebrei dalla città. Si trasferirono a Corinto, dove incontrarono San Paolo, con il quale condividevano il mestiere di fabbricanti di tende.

San Paolo visse con loro per un certo periodo e ne apprezzò profondamente la fede e l’ospitalità. Aquila e Priscilla diventarono evangelizzatori a pieno titolo: lo affiancarono nei suoi viaggi missionari, ospitarono la comunità cristiana nelle loro case (a Corinto, Efeso e Roma), e svolsero un ruolo importante nella formazione di altri predicatori, come Apollo, che istruirono con pazienza e competenza.

Nel Nuovo Testamento, Aquila e Priscilla sono menzionati più volte da San Paolo, che li cita con affetto e riconoscenza:

«Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù. Essi hanno rischiato la loro vita per me» (Rm 16,3-4).

La loro vita matrimoniale è un modello di corresponsabilità nella fede, di collaborazione tra uomo e donna nella missione, e di ospitalità cristiana che fa della casa una piccola chiesa.

I Santi Aquila e Priscilla ricordano oggi alle famiglie cristiane quanto sia prezioso il ruolo degli sposi nella vita della Chiesa, soprattutto quando vivono il loro amore come un cammino di fede condivisa e testimonianza concreta del Vangelo. La loro memoria è un invito a riscoprire la vocazione missionaria della coppia e il potere trasformante dell’ospitalità e della vita semplice vissuta con Dio.