Dal 2027 saranno necessari 67 anni e 3 mesi per accedere alla pensione di vecchiaia e 43 anni e 1 mese di contributi per quella anticipata. La Cgil denuncia che l’Inps ha modificato unilateralmente gli applicativi sulla base dell’incremento dell’aspettativa di vita, senza comunicazioni ufficiali dai ministeri competenti.
Il presidente dell’Istat aveva previsto un aumento della speranza di vita, con l’età pensionabile che potrebbe salire a 67 anni e 5 mesi nel 2029. Tuttavia, secondo la Cgil, il 25° Rapporto della Ragioneria Generale dello Stato del 2024 stimava solo un incremento di un mese per il 2029. Per il 2025 e 2026 restano validi i requisiti attuali: 67 anni per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi per l’anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne).
I nati nel 1960, esclusi dalla Quota 100, risultano ancora penalizzati e potrebbero crearsi nuovi “esodati”, soprattutto tra chi ha aderito a piani di isopensione o scivoli di accompagnamento alla pensione. La Cgil esprime preoccupazione per l’assenza di trasparenza e chiede chiarimenti immediati.
La recente manovra di Bilancio ha confermato Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, introducendo una nuova possibilità per chi lavora dal 1996: anticipare la pensione a 64 anni cumulando previdenza obbligatoria e complementare, purché si raggiunga un assegno pari a tre volte il minimo.
Fonte:Ansa.it