Per mesi ha custodito un segreto difficile da sostenere, fino a quando grida disperate, provenienti da un appartamento popolare a Sesto San Giovanni, vicino Milano, hanno allertato i vicini che hanno chiamato il 118.
I soccorritori, giunti sul posto, sono stati guidati dalla giovane, di sedici anni, fino al balcone, dove si trovava il feto appena partorito, avvolto in una coperta dentro un secchio. Nonostante i tentativi di rianimazione, il piccolo non ce l’ha fatta.
Il feto, un maschio già completamente formato, sarà sottoposto ad autopsia su disposizione della Procura di Monza. Intanto, i carabinieri hanno effettuato approfonditi rilievi nell’abitazione. La ragazza, portata in ospedale insieme alla madre, è sotto shock e non ha ancora potuto fornire una dichiarazione.
Si indaga per capire se si sia trattato di un aborto spontaneo o se il neonato sia morto a seguito di un tentativo di occultamento. La famiglia, di origine balcanica e ben integrata nel quartiere, è descritta dai vicini come “persone perbene”.
Nessuno aveva notato segni di gravidanza né sospetti sulla ragazza. Gli investigatori ipotizzano che la giovane abbia affrontato da sola una situazione insostenibile, fino a chiedere aiuto in un drammatico e inutile ultimo grido.
