Il 22 marzo la Chiesa celebra la memoria di Santa Lea di Roma, figura di grande spiritualità vissuta nel IV secolo, all’epoca dell’Impero Romano. Di nobili origini, Lea decise di abbandonare il prestigio e gli agi della sua posizione sociale per consacrarsi completamente a Dio, scegliendo la vita austera e ritirata di una vedova cristiana.
Le notizie su di lei provengono principalmente dalle lettere di San Girolamo, che ne fu ammiratore e testimone spirituale. Girolamo la descrive come esempio di virtù, umiltà e distacco dai beni terreni. Dopo la morte del marito, Lea si dedicò alla preghiera, alla penitenza e al servizio all’interno di una comunità femminile romana, divenendone anche superiora.
Nonostante l’assenza di particolari miracoli o eventi straordinari nella sua vita, Santa Lea è ricordata come modello di fedeltà cristiana e dedizione interiore, capace di rinunciare alle ricchezze mondane per una ricchezza più alta: quella spirituale.
La sua testimonianza è ancora oggi attuale, soprattutto come ispirazione per chi sceglie una vita semplice, guidata dalla fede, dalla carità e dall’umiltà.